I «Jersey boys» vogliono sfidare perfino Parigi

Approda sul palcoscenico il recente film girato da Clint Eastwood

Ferruccio Gattuso

Il pop radioso dei Four Seasons, i loro falsetti e i loro cori arrivano in città: rivissuti e celebrati nel musical Jersey Boys, in cartellone al Teatro Nuovo dal 15 aprile al 15 maggio (ore 20.45, sabato ore 15.30 e 20.45, domenica ore 15.30, ingresso 59,50-49,50, info 02.79.40.26): una consistente tenitura che è, allo stesso tempo, un'ottima notizia per gli appassionati di musical e un esperimento. La prima perché lo spettacolo andrà in scena al modo del West End e di Broadway orchestra dal vivo sul palcoscenico, format dello show battezzato dal placet degli autori originali Marshall Brickman, Rick Elice e Bob Gaudio il secondo perché con Jersey Boys il direttore artistico del Nuovo, Lorenzo Vitali, torna alla produzione dopo anni vissuti nel settore sul fronte italiano e su quello, a dir poco competitivo, di Parigi.

«L'esperimento è quello di proporre al pubblico milanese un titolo che potremmo definire d'essai, da intenditori, sul finire della stagione spiega Vitali . Il progetto è quello di far conoscere titoli di qualità e successo oltreoceano e oltremanica, non necessariamente celebri qui da noi. Ovviamente, la speranza è quella di richiamare in teatro pubblico e addetti ai lavori, costruendo i presupposti per cui lo spettacolo possa, nella prossima stagione, spostarsi in tour in altre città, e non solo italiane: entro ottobre 2017 mi piacerebbe vedere Jersey Boys anche a Parigi».

Di questi tempi, l'impresa fa rima con entusiasmo e coraggio, qualità che a Vitali non mancano di sicuro: «Qui a Milano la concorrenza nel musical può solo fare bene: il Nuovo da quando è sotto la mia gestione, senza un euro di contributo pubblico, ha il 40% di pubblico in più. Per dieci anni ho prodotto Fame in Italia poi lo portai nella capitale francese spiega -. Lo stesso feci con Hairspray. La forza di Jersey Boys sta nella musica: la storia di Frankie Valli e dei suoi Four Seasons, una band che ebbe un successo grandioso in America fino all'arrivo dei Beatles, è affascinante perché parla di giovani italo-americani provinciali del New Jersey capaci di fare strada grazie al loro talento».

Per spiegare di che talento si tratti basta citare alcuni dei brani dei Four Seasons, da «Can'Get My Eyes Off You» (più conosciuta come «I Love You Baby») a «Rag Doll» a «Who Loves You?», reinterpretate nel tempo da artisti come Gloria Gaynor, Diana Ross, i Muse e la nostra Mina.

Tra i perfomer attesi sul palco ci sono Flavio Gismondi (già apprezzato protagonista in musical come Spring Awakening e Newsies) nel ruolo del tastierista dei Four Seasons Bob Gaudio, e Alex Mastromarino in quello del leader Frankie Valli. Alla regia dello spettacolo c'è Claudio Insegno, che spiega: «Abbiamo scelto Mastromarino tra duemila provinanti, perché le sue qualità canore dovevano rievocare fedelmente quelle di Valli, noto per il suo falsetto. Quella di Jersey Boys è una storia una volta tanto positiva, di italo-americani conosciuti per meriti artistici e non per questioni di mafia, il solito luogo comune che marchiava gli immigrati italiani in America».

La scommessa di Jersey Boys al Nuovo trova entusiasta Insegno: «I giovani perfomer di qualità in Italia sono molto aumentati negli ultimi anni spiega il regista - Il problema sono tutti questi titoli meteora, troppi e spesso tentati da produttori che scappano». Le canzoni dello spettacolo sono tutte in inglese: «Si tratta di canzoni troppo celebri per essere tradotte» conclude Insegno.

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