I presepi d'arte napoletani accendono le feste in città

A Palazzo Marino e nelle vetrine della Rinascente stupende natività create da antiche famiglie artigiane

I presepi d'arte napoletani accendono le feste in città

Il Natale milanese, mai come quest'anno, ha risvegliato la voglia di una tradizione antica che salda il rapporto tra arte e devozione, quella del presepe. Così, mentre a 800 chilometri di distanza i vicoli di Spaccanapoli attirano migliaia di turisti negli storici laboratori artigiani che mettono in mostra Natività e pastori, un pezzetto di quell'atmosfera tutta partenopea si è trasferita sotto la Madonnina. Per l'inaugurazione del consueto presepe di Palazzo Marino, è stato lo stesso sindaco di Napoli Luigi De Magistris ad inaugurare nella casa dei milanesi, a braccetto con il collega Sala, un magnifico presepe napoletano settecentesco, addobbato con circa novanta statuine realizzate a mano.

L'opera donata alla città, è stata realizzata a cura dell'Associazione Italiana Amici del Presepio in collaborazione con il Comune di Napoli. A poca distanza da Palazzo Marino, la grande sorpresa natalizia della Rinascente sono le vetrine dei flagship store interamente addobbate con gli incantevoli presepi di San Gregorio Armeno, il vicolo napoletano che concentra le scenografiche botteghe di pastori. Una delle più antiche famiglie di artigiani napoletani, i Ferrigno, ha allestito la scena con meravigliose statue in terracotta e un diorama in puro stile barocco. Non mancano, sotto i portici elementi folcloristici che pure fanno parte del Natale napoletano, vale a dire la rappresentazione di personaggi a gerandezza naturale icona della storia recente di Napoli: da Totò a Eduardo, fino a... Maradona. Così, tra le note musicali del repertorio classico (e non) partenopeo, centinaia di milanesi e turisti assiepano da qualche giorno le vetrine dello storico centro commerciali scattando foto e ammirando l'arte di questa antica tradizione. In una delle vetrine, ecco i pastori di un'altra storica famiglia di artigiani napoletani, i Di Virgilio che dal 1830 modellano uno per uno i pastori in terracotta, lui dipingono a mano e li vestono con vestiti realizzati con la pregiata seta di San Leucio, arricchita da passamanerie, galloni e cordoncini in oro e argento. Quella del presepe napoletano, d'altronde, è una tradizione che da popolare si affermò come riccamente nobiliare a cavallo tra Settecento e Ottocento, quando le rappresentazioni della Natività erano per le grandi famiglie napoletane emblema di ricchezza e status sociale.

Meno spettacolare ma forse più vicina ai valori cristiani di povertà e

fratellanza è invece la bella mostra di presepi etnici organizzata dai frati Cappuccini Missionari, che raccoglie le creazioni provenienti da tutti e 5 i continenti, allestita presso il Convento di Piazza Cimitero Maggiore.

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