I Verdi con Sala (ma a denti stretti)

Secondo il sindaco dovevano scusarsi per aver preso solo il 2%

I Verdi con Sala (ma a denti stretti)

Era il 9 gennaio quando Beppe Sala, attaccato dai Verdi perchè non aveva mosso un dito per bloccare il taglio di 35 alberi in via Bassini (un intervento necessario per «allargare» gli spazi del Politecnico) si scagliò duramente contro gli alleati in maggioranza: «Da rappresentanti del mondo politico dei Verdi ho sentito accuse e richieste di mie scuse, penso che loro dovrebbero scusarsi con gli italiani perché sono riusciti a raccogliere il 2% a malapena del consenso, mentre in altri Paesi d'Europa sono arrivati anche al 15%». Il match continua nei mesi a venire, dal nuovo stadio di San Siro al recupero degli scali ferroviari alla Goccia in Bovisa. Fino allo strappo. La portavoce nazionale Elena Grandi, assessore nel Municipio 1, a metà settembre annuncia che i Verdi nel 2021 correranno da soli. Ma due sere fa consigliere comunale Enrico Fedrighini scrive su Facebook che nel pomeriggio si è svolto «il primo incontro ufficiale Verdi Milano-Sala, risultato eccellente, è stata presa definitivamente la "via di non ritorno": i Verdi milanesi saranno parte della coalizione di centrosinistra che sostiene la riconferma di Sala come sindaco. Una vittoria fondamentale dei Verdi "unitari" che hanno lavorato, per questo obiettivo, direttamente con i Verdi Europei, al fine di proseguire la transizione ecologica di Milano». I Verdi europei, per inciso, hanno in pratica «commissariato» il gruppo milanese, giudicando illogico il mancato appoggio al sindaco a capo della task force C40 che riunisce le grandi città del mondo sui temi ambientali. E giorni fa Sala ha avvertito che sta già lavorando su una lista civica improntata sui temi green e formata da under 35. I Verdi con proprio candidato rischiano persino di rimanere fuori dal Consiglio. Chi contestava l'alleanza ha dovuto digerire il boccone amaro e attenersi alla linea. Solo per ragioni di facciata l'accordo viene tenuto ancora in sospeso. «Ci stiamo lavorando, è necessaria una condivisione del programma - ha spiegato ieri il sindaco arrivando in via Crispi per l'inaugurazione della passeggiata Pasternak di fianco alla Fondazione Feltrinelli, presente anche Elena Grandi -. C'è stata qualche asprezza anche a parte mia, qualche tono più alto del necessario, ma è la politica. Abbiamo l'obbligo morale di fare qualcosa insieme per l'ambiente, abbiamo gettato delle buone basi e spero che potremo dire a breve, dopo le feste, che siamo insieme. Se non ci fossero, e non credo, la mia lista si occuperà dei temi ambientali, non è uno spazio esclusivo per nessuno, ma vorrei dare ai Verdi un ruolo da protagonista».

E la Grandi ora parla di dialogo «molto interessante con Sala, siamo stati critici ma lui per primo ha detto che il secondo mandato non sarà in continuità con il primo».

Sul fronte del centrodestra, il leader della Lega Matteo Salvini ha dichiarato di aver «girato un nome a Fdi e Fi», in pole c'è ancora Roberto Rasia Dal Polo.

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