Incendia la casa della fidanzata

L'amore, si sa, può creare veri e propri mostri. Persone che si comportano in maniera così singolare, stravagante, eccessiva che anche loro stesse stentano a riconoscersi. Forse, però, non è proprio il caso dei due soggetti - uno arrestato dalla polizia, l'altro dai carabinieri - che stiamo per descrivervi. Il primo è Danilo M., 26 anni, milanese. Il giovane abita allo Stadera ed entra ed esce da comunità di correzione quasi con la stessa frequenza di chi entra ed esce da casa per andare e tornare dal lavoro. Il suo passato, come lo raccontano gli investigatori del commissariato Ticinese, è decisamente turbolento: autore di due rapine, picchiatore di giovani e genitori, persino autore di una violenza aggravata nel 2004, Danilo ha intrecciato una relazione con una donna che ha una decina di anni più di lui. Un rapporto movimentato, perlopiù affettivo, per certi versi di mutuo soccorso visto che la signora soffre di un gravissimo handicap fisico.
Nella notte tra giovedì e venerdì, Danilo deve averla combinata grossa. Sta di fatto che la sua donna si è rifiutata di aprirgli l'uscio di casa. Erano le 2. E visto che gli si prospettava una notte all'addiaccio il 26enne ha deciso, a modo suo, di convincere l'amata, che vive al primo piano di uno stabile di otto scale in via Palmieri, a farlo entrare in casa. E ha pensato bene di dar fuoco agli oggetti che lei tiene sul balcone.
Quando arriva la polizia ci sono già i vigili del fuoco che, dopo aver fatto evacuare la scala dove abita la donna (i residenti, una decina di famiglie, sono dovuti rimanere per strada, in piena notte, per oltre due ore e mezzo) stanno spegnendo le fiamme. Mentre Danilo se ne sta lì tranquillo a rimirare la sua «opera». Arrestato in flagranza per incendio doloso e denunciato per stalking il giovane, giudicato ieri per direttissima, è stato portato, per ordine del giudice, in carcere, mentre si decide la data dell'udienza del processo.
È stato invece arrestato proprio per stalking in viale Famagosta dai carabinieri del radiomobile Graziano S., 39 anni. Sempre venerdì, ma qualche ora prima, intorno alle 21 l'uomo, che da mesi tormentava con avance e richieste di appuntamento una 52enne vicina di casa single (lei, infatti, lo aveva già denunciato tre volte per atti persecutori) è passato all'azione. Evaso dai domiciliari (dov'è relegato con l'accusa di furto aggravato) Graziano, indispettito dall'ennesimo no della donna, prima ha elaborato un sofisticato sistema per far suonare il campanello di casa della poveretta, collegandone i fili alla pulsantiera dell'ascensore e creando così un rumorosissimo contatto. Fallita questa impresa, è salito su un'impalcatura esterna al palazzo, sfondando il vetro della cucina della sua amata. Ma tanta audacia ha attirato anche l'attenzione dei carabinieri. Che l'hanno arrestato.

Come i loro colleghi di Bollate. Che, sempre giovedì, hanno messo le manette a un egiziano di 38 anni che da quasi un anno perseguitava - con aggressioni, insulti e minacce di morte - una coetanea del Kuwait, sposata e madre di una bimba.

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