«Jerry Lewis in gonnella» gioca con uomini e donne

Maria Cassi torna con «Attente al lupo» uno spettacolo dove l'attrice, sola in scena, scherza sugli eterni bisticci matrimoniali

Ferruccio GattusoDiversità, tic, rivalità e punzecchiature: nel grande spartito della vita tra uomo e donna sono queste le pause, le distanze tra una nota e l'altra, che creano il ritmo. Altrimenti, sai che noia. Poi, la melodia ciascuno se la compone come vuole. E talvolta è distonica. Altre volte intonata. Il mistero gioioso di una vita a due, insomma.La metafora musicale non è certo campata per aria se si parla di Maria Cassi, performer toscana a tutto tondo attrice, cantante, clown - attesa al Teatro Franco Parenti da questa sera al 14 febbraio con Attente al Lupo (ore 20.45, venerdì e domenica ore 19.45, ingresso 40-25 euro, info 02.59.99.52.06) spettacolo rigorosamente one woman show come di sua tradizione incentrato sulle differenze tra uomini e donne raccontate partendo dall'alba dei tempi, dal benedetto (e perduto) Eden dove tutto sembra filare alla perfezione e poi ci si mette il serpente, la mela e insomma tutto il caos che ne è seguito. Senso di nudità, parto con dolore, per proseguire con noi pronipoti e discendenti, con il nostro repertorio fatto di corna, incomprensioni, innamoramenti, delusioni, e di chi porta la pattumiera giù e, naturalmente, «lunedì sera non puoi sempre andare al calcetto».Nel suo racconto fatto di linguaggio sonoro e corporeo (c'è chi l'ha definita una «Jerry Lewis al femminile») Maria Cassi interpreta uomini e donne, personaggi noti ma anche prototipi di genere partendo sempre dallo studio psicologico: «Faccio questo tipo di teatro da trent'anni spiega l'attrice . Sono naturalmente attratta nei meandri dell'osservazione dei personaggi, nella loro psicologia e nella postura del fisico. Perché il corpo, immancabilmente, è lo specchio di ciò che ci si agita dentro. Parlare delle differenze tra uomo e donna è in fondo un pretesto per continuare a parlare di umanità, che è ciò che mi interessa veramente».In tutto ciò, la musica è importante. «Mi accompagna alla chitarra il mio storico collaboratore Marco Poggiolesi spiega Cassi - con l'unico ausilio della chitarra mi permette di evocare brani jazz e canzoni italiane note di autori come Dalla e Conte».Lo sguardo narrativo di Attente al Lupo non è però esclusivamente femminile: «Chi mi conosce sa che in scena, pur senza utilizzare alcun costume se non la mia divisa solita, pantaloni e bretelle, posso passare da uomo a donna, da bambino a vecchio, semplicemente con un espressione del viso o un movimento: il mio sguardo sui maschi resta affettuoso. Cerco di fuggire dai soliti cliché, e non voglio mai essere dissacrante».Uomo e donna, eterno discorso che esula dalle regole dell'attualità: «Difatti prosegue l'attrice toscana non parlo mai di piccola attualità né di politica. Di sesso? Sì, ma per metafore». Il linguaggio corporeo di Maria Cassi viene da un lunga gavetta da clown e da una fruttuosa collaborazione con il clown Pierre Bilan, le doti canore da una preparazione che parte dalla musica classica (Cassi iniziò i suoi studi al prestigioso Mozarteum di Salisburgo).

Così, insomma, si diventa «macchine da guerra» dello spettacolo e, perché questo è in effetti Maria Cassi, fenomeno di culto di un pubblico fedele: «Ai miei spettacoli vengono moltissimi giovani conclude l'attrice . La presenza sempre più importante di giovani a teatro è qualcosa che gratifica immensamente me come artista, ma che deve rendere ottimisti tutti gli addetti ai lavori».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica