L'ex Cobianchi sotto sfratto mentre i compagni okkupano

Lo spazio, vinto con bando, era in pessime condizioni. Per questo l'ente ha perso l'80 per cento degli introiti

L'ex Cobianchi sotto sfratto mentre i compagni okkupano

Due pesi e due misure. «Il Comune si comporta in modo diverso nell'assegnazione degli spazi pubblici, a seconda che l'interlocutore sia di destra o di sinistra. Se, infatti, i centri sociali hanno occupato per esempio l'ex comando di polizia locale di via Sant'Abbondio (sede dello Zam) - tuona il consigliere di Fi Alessandro de Chirico - o ancora lo spazio pubblico in viale Vittorio Veneto, giovedì l'ex concessionario Renault in viale Papiniano senza che l'amministrazione nè le forze dell'ordine siano intervenute, in piazza Duomo accade che gli uffici di Palazzo Marino siano estremamente solerti nel voler sfrattare un'associazione culturale no profit che ha ottenuto lo spazio partecipando regolarmente a un bando». Stiamo parlando dell'ex Cobianchi, uno spazio di 1700 metri quadrati messo a bando da Palazzo Marino nella primavera del 2016 vinto dall'Associazione temporanea di scopo formata da Ente Ideazione Ciao, Fondazione DnArt, Associazione Italiana Cultura Teatrale Classica. Obiettivo: valorizzazione dello spazio storico e organizzazione di attività ed eventi culturali e servizi. La concessione dello spazio per soli tre anni - un tempo piuttosto limitato per far decollare un progetto del genere - prevede un canone di affitto di ben 186mila euro l'anno, difficile da pagare per un ente no profit. Da qui la possibilità di dare lo spazio per eventi aziendali di natura culturale, serate speciali a inviti, esposizioni temporanee. L'atrio centrale in stile liberty avrebbe dovuto ospitare un cafè letterario, info point turistico, rivendita di biglietti di concerti e teatri, un'ala avrebbe dovuto essere dedicata a spettacoli e concerti, la terza al coworking, con un centinaio di postazioni. Il condizionale in questo caso è d'obbligo perchè molte delle attività presentate, in particolare quelle commerciali che avrebbero permesso di pagare l'affitto, sono state cancellate.

L'ex Cobianchi, infatti, non era assolutamente nelle condizioni descritte dal bando di gara: infiltrazioni d'acqua, problemi alle fognature che provocano un odore insopportabile e che hanno di fatto impedito l'attività di ristorazione, causando una perdita del 40 per cento degli introiti previsti dal business plan, parte dei locali non agibili, l'ascensore non funzionante. Doppio il danno: l'impossibilità di mettere in piedi il progetto presentato, con conseguente danno, cui si aggiunge il fatto che «le aziende le associazioni e gli enti con cui l'Ats aveva preso accordi operativi ed economico per la sostenibilità del progetto si sono allontanati con una perdita degli introiti stimata attorno all'80 per cento».

Nonostante questo il Comune - i cui tecnici hanno riconosciuto che le problematiche tecniche dello spazio non erano risolvibili solo con interventi strutturali - ora ha messo sotto sfratto l'associazione perché non paga l'affitto. L'associazione ha cercato per altro inutilmente un dialogo con gli uffici di Palazzo Marino.

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