Ma l'hanno fatto fuori con i metodi del Pcus il commento 2

(...) sostituendolo con il compositore Filippo Del Corno. Ma sia che si sia trattato di dissapori personali, sia che (come è più probabile) dietro la rescissione del contratto ci siano precise pressioni politiche (per esempio del Pd), una cosa è certa: mai, a mia memoria, la sostituzione di un assessore è avvenuta sopra la testa - e oserei dire in disprezzo - dei cittadini come in questo caso. Anche perché Boeri, se non sbaglio ottenne il maggior numero di voti fra tutti i candidati alle ultime elezioni comunali. E' il modo che offende. Può darsi che l'attività di Boeri abbia sforato il budget, e che in questo caso il sindaco abbia pensato di tutelare i cittadini imponendo ai suoi assessori una condotta più spartana. Certo, esistono priorità imprescindibili. Ma il silenzio del Comune e quello del Pd fanno pensare a una sorta di «faccenda interna», alla quale risulterebbero alla fine estranei proprio coloro che dovrebbero beneficiare del servizio, i cittadini. Come dire: sono affari interni, lasciateci lavorare in pace. Stile vecchio Pci, stile Pcus.
Altre volte si sono verificati casi del genere, ma i cittadini hanno sempre avuto modo di valutare i fatti: come quando, in seguito a un attacco pubblico, l'allora sindaco Letizia Moratti tolse al critico e storico dell'arte Vittorio Sgarbi la delega per la Cultura per affidarla a Massimiliano Finazzer Flory. Siamo rimasti in pochi a pensare che la cultura sia una dimensione integrale dell'uomo e non una funzione politica. E che, dunque, non esistano la cultura di destra o di sinistra, così come la cultura contadina o la cultura d'impresa, se prima non esiste «la» cultura come tale, da tutelarsi in base al suo valore oggettivo e non in base alle opinioni di chi la fa.
Ora, si può essere più o meno d'accordo con le singole azioni compiute dall'assessore Stefano Boeri: la cultura, grazie a Dio, non è mai in-discutibile, e la sua forza sta non nell'unanimità ottenuta ma nel livello del dibattito che è in grado di suscitare. Stefano Boeri è stato il solo a proporre idee originali per l'Expo. Ha cercato di risollevare il livello delle mostre di Palazzo Reale dopo anni di puro disastro: ricordiamo, su tutte, la mostra di Picasso, o quella del Bramantino. Soprattutto, Boeri ha riacceso i riflettori su uno dei maggiori capolavori dell'arte universale, la Pietà Rondanini di Michelangelo con la quale, per una serie di ragioni non difficili da individuare, Milano ha sempre avuto un rapporto difficile.
In un momento di crisi dei musei (come è stato ricordato nel recentissimo convegno su Giovanni Testori tenutosi sabato scorso alla Pinacoteca di Brera), in un momento di oggettiva difficoltà delle grandi collezioni d'arte di proporsi al pubblico come contemporanee ad esso, e quindi suscitatrici di vero interesse, Boeri ha voluto una nuova sistemazione per la Rondanini (sarà trasferita nei locali dell'ex ospedale spagnolo) destinando nel frattempo l'opera - tra l'altro - al panottico del carcere di S. Vittore.


Auguriamo a Filippo Del Corno, che subentra a Boeri, di saper operare a questo stesso livello, ossia di riportare Milano al centro di un dibattito mondiale, dissipando così le ombre che, oggi, si stendono sulla sua nomina.
Luca Doninelli

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica