Litigio sulle elezioni fra Civati e Pisapia: «Senza le primarie io lascio la politica»

Litigio sulle elezioni fra Civati e Pisapia: «Senza le primarie io lascio la politica»

Nervi tesi nel centrosinistra. «Poca democrazia nel Pd. Se saltano le primarie in Lombardia, io non faccio più politica», il durissimo attacco al partito del consigliere regionale Pippo Civati ieri ai microfoni di Radio 24 dopo che la presentazione della consultazione era stata annullata. «Il sindaco Pisapia assieme ad altri del Pd - la sua accusa - stanno puntando a far saltare le primarie perché vogliono candidare Fabio Pizzul come nome unico alla Regione». Non solo. «Chiudere su un nome solo è una china pericolosa - aggiunge - Questo significa che se il Pd punta su Pizzul ha tutte le ragioni per pensare che sia il candidato vincente anche rispetto ad Albertini, ma io non voglio aggiungere altro, perché questo mi imbarazza». Poi Civati, uno dei possibili candidati, ha invitato Pisapia a un confronto pubblico «per discutere insieme, senza affidarsi alle veline». Secondo Civati «l'entourage di Pisapia è prodigo di battute in cui sono di volta in volta definito come un burocrate, un avversario del civismo, una personalità politica non moderata». Poi il messaggio sul blog. «Perché ci vorrebbe un moderato detto da un sindaco che moderato lo è e lo è sempre stato, anche quando militava in Rifondazione Comunista». La proposta di Civati è di unire il turno delle primarie regionali al ballottaggio di quelle nazionali il 2 dicembre. «C'è anche chi pensa che le primarie non sia il caso di farle - sottolinea - e nel centrosinistra più d'uno vorrebbe chiudere prima di dare il via alla competizione». Secondo Civati, però, «ci vogliono le primarie e ci vogliono candidati (o candidate) forti». Senza «la presunzione di essere l'unico nome possibile, tanto che mi sono personalmente adoperato per capire se ci fosse la disponibilità di Umberto Ambrosoli». Immediata la nota di Marco Dragone, il portavoce di Pisapia. «È strano che un alfiere della trasparenza come Pippo Civati faccia riferimento a presunte voci di corridoio per sostenere che il sindaco parli male, o semplicemente parli, di lui».

Se «il riferimento è a un'intervista di un assessore dei giorni scorsi, ricordo che Pisapia, come certamente il consigliere Civati sa, ha già spiegato che si trattava di opinioni personali che non coinvolgevano il sindaco e la giunta. La Lombardia, ha assolutamente bisogno di una svolta, come già accaduto a Milano e in tanti altri comuni della Regione e proprio per questo è assolutamente sbagliato alimentare divisioni».

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