L'orchestra Verdi in Duomo con le note della «Passione»

Dall'Auditorium alla Cattedrale, stasera l'ensemble barocca diretto da Ruben Jais con il coro sinfonico

L'orchestra Verdi in Duomo con le note della «Passione»

È il concerto di Pasqua per eccellenza. Poiché si tiene in Duomo - stasera, ore 19.30, ingresso dalle 19 -, perché prevede l'esecuzione di una delle due monumentali Passioni di Bach ed ha come protagonisti i complessi della Verdi, ovvero L'Ensemble laBarocca diretto da Ruben Jais e il Coro Sinfonico preparato da Erina Gambarini. L'esecuzione di una Passione bachiana, quest'anno la Passione secondo Giovanni, fa parte della tradizione nordeuropea importata a Milano anni or sono da Riccardo Chailly, che all'epoca era attivo ad Amsterdam quindi a Lipsia. Annualmente La Verdi si cimenta con una delle due Passioni, e anche quest'anno lo fa in casa propria, Auditorium sui Navigli (30 marzo), quindi in Duomo. Un evento reso possibile anche grazie al sostegno del Comune di Milano «con il quale si conferma una collaborazione che ci auguriamo possa rafforzarsi e comprendere altri progetti che la Fabbrica sta portando avanti con entusiasmo e determinazione, quali i molti interventi di restauro e le iniziative culturali», auspica il presidente della Veneranda Fabbrica, Fedele Confalonieri.Bach & Duomo è un binomio perfetto: una cattedrale sonora nella cattedrale della città. In particolare, della Passione secondo Giovanni colpisce la compattezza del dramma, è stringente la combinazione di passi biblici, corali e arie. Per questo fece clamore al suo apparire, nel 1724, in una città dove era vivo il filone delle Passions-musiken, ormai nelle attese dei lipsiensi: di ieri e di oggi. La Passione era poi soggetta a una serie di rielaborazioni. Ma a un anno dalla morte, nel 1749, Bach ritornò alla versione originaria, in genere la versione più accreditata. Venerdì, in occasione del Venerdì Santo, alla Palazzina Liberty l'Associazione Pianofriends presenta la Via Crucis di Liszt nella versione originale per pianoforte solo. L'interprete è il moscovita (classe 1972) Vsevolod Dvorkin: studi in Russia, alla Scuola Musicale Speciale «Gnessins» e al Conservatorio «Caikovsky», e poi in Italia grazie a un borsa di studi messa a disposizione da Maurizio Pollini e Francesco Micheli. Aprono il programma le quattordici stazioni della Via Crucis, e si prosegue con le Due leggende (ancora lisztiane) San Francesco dAssisi che predica agli uccelli e San Francesco di Paola che cammina sulle onde.

Concerto preceduto dall'introduzione di Vincenzo Balzani che illustrerà il rapporto di Liszt con il sacro. Un percorso, quello di Liszt, non del tutto lineare: diviso fra amor sacro e profano, fra abito talare e le sete di una lunga galleria di nobildonne europee.

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