Malika: che bello essere Evita rimpiango soltanto... i jeans

La cantante al debutto del musical diretto da Piparo «Una sfida andare in scena nei panni di un mito»

Ferruccio Gattuso

Ci sono personaggi che restano nella storia per i propri pregi ma anche per i propri difetti: a tal punto inscindibili, questi, da catapultare l'interessato in una dimensione al di là del bene e del male. Eva Duarte Peron, meglio nota come Evita, fa parte della categoria, e non è un caso che un esercito di libri, documentari e biografie in chiave fiction si siano sfidati nel cercare di dare a questa celebre donna argentina un volto definito. Tra queste opere il musical «Evita» di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice ha guadagnato i galloni del fenomeno di culto. Il regista siciliano Massimo Romeo Piparo a «Evita» deve il proprio lontano esordio artistico: oggi, torna a riproporre questo musical per svariate ragioni, non ultima la puntualità storica, guardando a ciò che succederà nelle prossime ore dall'altra parte dell'oceano. Politica, amore, astuzia e naturalmente brani intensi come «Don't cry for me Argentina», tutto ciò che ha reso «Evita» uno dei musical più celebri al mondo avrà al Teatro della Luna, in prima assoluta nazionale da questa sera al 27 novembre, una consacrazione speciale in traduzione italiana: «Mi ero detto: ne farò un'edizione italiana solo se ci sarà un motivo speciale. L'occasione speciale era Malika Ayane». É infatti la popstar di casa nostra la protagonista assoluta del musical, in un ruolo teatrale per lei inedito. «Il pubblico del teatro? - dice candidamente la cantante milanese Spero proprio che mi adotti: il teatro è un mondo nel quale se ci finisci dentro non ne esci più. Mi ha conquistato». Guarda caso Malika Ayane si presenta al Pavarotti con un look Madonna metà anni '80 ma, a differenza della cantante americana che dovette farsi abbassare di tonalità tutti i brani del musical, lei fa sul serio: «Si presentava alle prove leggendo lo spartito», spiega orgoglioso Piparo. E ovviamente i brani sono rimasti come li scrisse Lloyd Webber: «I brani hanno un'estensione più vasta di quelli che solitamente canto - dice la Ayane - Questa è stata la mia prima sfida. La seconda? Smettere di essere me stessa, nei movimenti e nell'interpretazione. Guadagnarmi una presenza scenica è stata dura.

Gli abiti anni '40 di Eva Peron? Fantastici: di quel periodo piango solo la mancanza dei jeans». Sul personaggio Evita Malika non si sbilancia: «Ha fatto parlare di sé nel bene e nel male, ha combattuto per i diritti delle donne, era legata a un personaggio discusso. Di sicuro, ha fatto parlare i fatti».

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