Il migliore balletto del mondo? Alla Scala

Il Piermarini vince il prestigioso premio Fedora per «La bella addormentata»

Le medaglie d'oro erano due, ed entrambe sono finite in Lombardia. Ad aggiudicarsele, ieri, a Parigi, il  Teatro alla Scala, che ha vinto  con una nuova edizione del balletto «La Bella addormentata» coreografato da Alexei Ratmansky, e  il Teatro Sociale di Como AsLiCo, in gara con l'opera «Milo, Maya e il giro del mondo» su musiche di Matteo Franceschini. I due enti hanno vinto la prima edizione del premio internazionale Fedora, 250mila euro, organizzato dal Circolo Filantropico Europeo per l'Opera e il Balletto che così intende premiare spirito innovativo, talento e soprattutto la strategia della coproduzione. I due spettacoli nascono infatti dalla collaborazione fra enti, la Scala con l'American Ballet mentre il teatro Sociale di Como ha coprodotto con Opéra Royal de Wallonie, Liége, Theater Magdeburg, Opéra de Rouen.

Le due produzioni, scelte tra 30 progetti, sono un grande classico riletto in chiave moderna e, per la lirica, una novità assoluta: entrambi non ancora sbarcati sulle tavole del palcoscenico come richiede il concorso. «La bella addormentata», alla Scala dal prossimo settembre, nasce dalla sinergia tra American Ballet e Scala, che hanno puntato su una coreografia di qualità, di Ratmansky appunto, e costumi e scene d'autore: le firma Richard Hudson, vincitore di un  Tony Award. Anche gli interpreti sono una sicurezza: Svetlana Zakharova e David Hallberg, sul podio Vladimir Fedoseyev.

Accanto al gigante Scala ieri a Parigi, si è fatto largo anche il nome un teatro di provincia, ma che da anni -  otto la guida intelligente di Barbara Minghetti - promuove iniziative intriganti, un chiaro esempio di conduzione virtuosa. La medaglia per la miglior opera è andata infatti a Como che ha vinto con uno spettacolo al suo secondo premio.

«Milo, Maya e il giro del mondo», che ha infatti vinto anche il concorso Opera Expo, trae ispirazione dai temi dell'esposizione milanese raccontando il giro del mondo fatto da due tredicenni attraverso i ristoranti etnici di una metropoli. L'opera «di giovane cucina e per i giovani», su libretto di Lisa Capaccioli, 30 anni, e Matteo Franceschii, 33 anni, debutterà a Como il 23 febbraio.

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