Sono numerose, a Milano, le moschee abusive realizzate spesso negli scantinati dei palazzi. Organizzazioni che non rispettano il benché minimo regolamento in termini di sicurezza, che proseguono nella loro attività nel silenzio dell'amministrazione comunale. A palazzo Marino fanno orecchie da mercante davanti a questo tema, che per molti cittadini rappresenta un problema serio specie nei quartieri periferici, sempre più multietnici e a rischio ghettizzazione.
"Perché Sala non pensa a chiudere la decine di luoghi di culti abusivi presenti in città anziché ad aprirne di nuovi? Di fatto, secondo il sindaco è sacrosanto regolarizzare chi negli anni ha trasformato scantinati in moschee abusive con irregolarità edilizie conclamate", ha dichiarato Silvia Sardone in una nota. Il riferimento del consigliere comunale della Lega è anche all'ipotesi che gli ex bagni pubblici di via Esterle è molto probabile che vengano affidati a un'associazione islamica che costruirebbe qui una nuova moschea. Il quartiere in cui si trovano gli ex bagni Esterle è quello di viale Padova, dove vengono quotidianamente segnalate criticità per furti, risse e rapine, oltre a prostituzione, che portano all'esasperazione.
"Legalità e sinistra si confermano due mondi distanti e di ciò ne pagano le conseguenze i milanesi. Tra l’altro esiste una legge regionale molto chiara nei suoi contenuti e non è possibile che il Comune continui a considerarla carta straccia chiudendo entrambi gli occhi di fronte ai soprusi della comunità musulmana milanese", denuncia Silvia Sardone. I problemi di sicurezza di Milano sono ben noti, anche a livello internazionale. In passato, infatti, sono stati documentati legami tra gli ambienti islamici milanesi e autori o collaboratori di atti terroristici in tutta Europa, segno che i problemi in città esistono anche se finora da palazzo Marino non è stato fatto nulla per arginarli o risolverli.
"Non dimentichiamo che la nostra città è stata crocevia per diversi terroristi che guarda caso frequentavano moschee abusive, pertanto la sicurezza e la trasparenza non possono finire in fondo alla lista delle priorità di palazzo Marino. Tirare in ballo la Costituzione e la libertà di culto è ridicolo se vengono sistematicamente calpestate tutte le leggi e le norme in vigore", ha concluso Silvia Sardone.
La percezione di sicurezza a Milano è ai minimi storici ormai da tempo e molti dei reati compiuti in città sono per mano di stranieri irregolari sul territorio, che arrivano in città spinti da una politica di accoglienza indiscriminata e ideologica. L'abitudine a coccolare certi ambienti a fini elettorali sta conducendo Milano su una china dalla quale è sempre più difficile risalire, a meno che non vengano presi rapidi e urgenti provvedimenti.
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