Ci siamo: la grande boxe internazionale torna in Italia, e non è un ritorno qualsiasi. Quello che vivremo il prossimo 14 ottobre all'Arena di Monza è un «incrocio di guantoni» carico di significati.
Per Alessio «Mosquito» Lorusso, giovane talento lombardo da 5 anni nel circuito professionistico con 18 vittorie su 24 match disputati, è l'occasione del grande salto, quello che davvero ti cambia la vita. Nato a Como 26 anni fa e cresciuto in Brianza, il «pugile più tatuato d'Italia» (non solo su tutto il corpo, ma anche sul viso) ha un passato non facile e una gran voglia di lasciarselo alle spalle per sempre.
«La boxe mi ha salvato. Senza palestra oggi sarei un altro», ripete spiegando come, pur di emergere, abbia combattuto per anni senza intascare un euro anche da campione italiano e Ue. Ora però le cose potrebbero cambiare. Di fronte a lui, a combattersi il vacante titolo europeo Pesi Gallo Ebu -European Boxing Union-, il temibile Sebastian «Latigo» Perez, spagnolo di San Sebastian, per una gara che Lorusso prepara da tempo: «Mi sto allenando duramente da 4 mesi per questo incontro» ha detto in Regione Lombardia alla presentazione dell'evento, con Alessandra Locatelli, assessore alla Famiglia, solidarietà sociale, disabilità e pari opportunità, Antonio Rossi, sottosegretario allo Sport e grandi eventi, il consigliere regionale Alessandro Corbetta e Michela Pellegrini, responsabile relazioni esterne della Federazione Pugilistica Italiana.
«Vincere è il mio sogno sin da bambino ma non mi voglio certo fermare qui- spiega- Ora ho la carica mentale giusta per il salto di qualità tanto auspicato». La vera sfida, però, è quella lanciata alla disabilità, e proprio questo farà fare il «salto di qualità» alla «special night» monzese organizzata da Mirtilla e Promo Boxe Italia. Il pugilato, prima volta nel nostro Paese, spicca il volo per una piattaforma del Metaverso, con una descrizione audio dedicata realizzata grazie all'Unione italiana ciechi per permettere ai non vedenti di vivere le emozioni del ring. Un «quadrato» su cui incontreremo anche un'altra storia ad alta intensità sociale: quella di Simone Dessi, icona nazionale della «special boxe», il pugilato per atleti diversamente abili.
Ex pizzaiolo rimasto vittima di un terribile incidente che lo ha reso paraplegico, non si è fatto mettere ko né dalla sorte, né dalla depressione che, immancabile, ha bussato alla porta specie nel pieno della pandemia. Proprio in quei mesi l'incontro con la boxe ha significato una rinascita, e oggi il sogno è di farla riconoscere tra le discipline paralimpiche. Lo vedremo -e ascolteremo- esibirsi in quello che definisce «un sogno che si avvera. Il mio obiettivo è far sì che le nostre esibizioni possano diventare delle competizioni vere e proprie.
Lo sport è di tutti e per tutti». A precedere il main event della serata -ripresa dalle telecamere di Raisport- un sottoclou di primo livello, nel quale spicca il titolo italiano dei Pesi Piuma tra Mattia De Bianchi e il detentore Mattia Occhinero.
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