Il sostegno della Lega non è mai mancato, così come quello degli alleati. Adesso serve solo la benedizione ufficiale: «Io mi aspetto la conferma del centrodestra e basta» ha detto non a caso il presidente lombardo Attilio Fontana al termine di una riunione di due ore organizzata ieri a Palazzo Pirelli e a cui hanno partecipato Matteo Salvini con i consiglieri regionali e gli assessori del Carroccio. «Ho letto le dichiarazioni degli alleati ha aggiunto il governatore tutti indicano me come possibile candidato».
Il vertice del Pirellone, il primo dopo la scelta di Fontana di ricandidarsi, era cominciato con un lungo applauso per il presidente. I consiglieri si sono detti «compatti» nel sostenerlo, così come gli assessori presenti. Fontana ha ringraziato per la conferma e per l'appoggio e ha sottolineato «l'orgoglio e la responsabilità» di essere consiglieri «nella Regione più importante». Invitandoli a rivendicare anche quanto di buono fatto in questi cinque anni, nella consapevolezza che la Lombardia rimane sempre la prima della classe. Salvini ha chiesto «compattezza e unità» e di essere «propositivi» in vista delle prossime tornate elettorali. E parlando delle liste avrebbe assicurato che se si rema nella stessa direzione, ci sarà spazio ancora per tutti. E non si poteva non parlare della disponibilità di Letizia Moratti a candidarsi. Salvini non avrebbe escluso la possibilità di sentire nei prossimi giorni la vicepresidente per provare a ricomporre. E dal Carroccio fanno sapere che c'è «ottimismo» in tal senso. Con Moratti «non c'è nessun tipo di contrasto - ha commentato il coordinatore lombardo della Lega Fabrizio Cecchetti è un valore aggiunto per il centrodestra». Ad ogni modo, ha specificato, «si prende atto che la decisione spetta ai partiti della coalizione che si sono esposti per Fontana. Santanchè, Ronzulli e Tajani non hanno il minimo dubbio sulla sua ricandidatura». L'auspicio è che il tanto atteso vertice di centrodestra, dove si dovrà parlare prima della riconferma di Nello Musumeci in Sicilia, sia convocato non oltre il mese di luglio.
Durante l'incontro i leghisti hanno cominciato a delineare alcuni temi della campagna elettorale, come il taglio delle liste d'attesa e la possibilità di utilizzare fondi regionali per aumentare gli stipendi e creare lavoro, per «una risposta decisamente più utile del reddito di cittadinanza». Altri interventi prioritari per il partito sono quelli per sistemare le case popolari e per mettere su rotaia treni pendolari nuovi e sicuri. Senza dimenticare l'ambiente, con un approccio però che dovrà essere «più concreto» e meno ideologico di quello della sinistra, contemplando le rinnovabili ma anche tutte le nuove risorse, come il nucleare di ultima generazione. «Se la sinistra insiste con droga libera, la cittadinanza facile e il Ddl Zan, faremo vedere di che pasta è fatta la Lega», ha arringato tra gli applausi Salvini. «Se mettono in campo e in Parlamento temi divisivi, questo va a minare la tenuta del governo» è andato poi oltre il capogruppo del Carroccio in Senato Massimiliano Romeo subito dopo la riunione pomeridiana in via Bellerio. «La Lega è la Lega, ha le sue idee in qualsiasi luogo dove opera e porta avanti la sua linea ha sintetizzato il ministro Giancarlo Giorgetti quindi è giusto che noi facciamo sentire la nostra voce all'interno del governo».
In questo momento «credo che ci siano problemi di tipo internazionale ed altro che fanno sì che non tutto quello che abbiamo in mente di fare possiamo farlo ha concluso Poi ci saranno le elezioni. La Lega le vincerà e farà tutto quello che vorrà».
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