Si svolgeranno oggi alle 14.30, nella chiesa del Golf club della frazione Zoate di Tribiano, in via Verdi, a poco più di dieci chilometri da Milano, i funerali di Diego Preda (nella foto). L'assicuratore-broker 68enne - grande amante e giocatore di golf e che di questo club era uno dei due vice presidenti - è stato ucciso con un colpo di revolver alla nuca mercoledì scorso su un marciapiede di via Alberto Mario, in zona Fiera, a due passi dal suo ufficio di via Monte Rosa 21.
Sull'omicidio-esecuzione stanno indagando gli investigatori della squadra mobile. Che, al momento, non sembrano avere molti elementi che li possano condurre a una rapida soluzione di questo giallo. La vita di Diego Preda - che ha lasciato la moglie coetanea Ornella Mariani e il figlio 42enne Giorgio - sembra essere infatti priva di ombre. L'uomo, che gestiva tre società di brokeraggio a Milano insieme alla consorte e al figlio, non sembrava avere alcuna preoccupazione professionale. Per questo, per valutare l'entità del suo cospicuo parco clienti (le sue società sono mandatarie di un colosso delle assicurazioni come Unipol) e l'effettiva consistenza del volume d'affari dei Preda, gli investigatori hanno sequestrato i locali di via Monte Rosa per vagliare ogni aspetto dell'attività lavorativa della vittima.
I risultati dell'autopsia - che ha evidenziato come il colpo sia stato sparato a pochissimi centimetri dalla nuca con un revolver di grosso calibro (ma l'ogiva non si trova) - e la visione dei filmati delle telecamere della zona, infatti, non hanno offerto finora alla polizia elementi su cui indagare. Anche le poche testimonianze di chi ha visto il killer - descritto talvolta con il volto coperto da una felpa con il cappuccio, ma anche solo con un cappellino con visiera o, addirittura, «coperto» semplicemente dai propri capelli scuri - sono discordanti.
Quello di cui gli investigatori della Mobile sembrano certi è che l'assassino non ha mandato un killer ma ha agito di persona e che, con ogni probabilità, era la prima volta che faceva una cosa simile: infatti ha agito alle spalle di Preda, quasi a non volerlo guardare in faccia.
Oggi, nella chiesa del Golf club di Zoate di Tribiano, è prevista la presenza - oltre che dei famigliari e degli attuali collaboratori e amici di Preda - anche dei suoi vecchi colleghi della Polaroid Italia di Arcisate (Varese) dove l'uomo lavorò a lungo, prima come venditore e poi come product manager e come area manager, negli anni Settanta.
Fu in quella società che Diego Preda conobbe la sua futura moglie, figlia dell'allora direttore amministrativo.
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