No Tav, blitz e attacchi bloccano treni e metrò Occupato il liceo Brera

No Tav, blitz e attacchi bloccano treni e metrò Occupato il liceo Brera

Il segreto sta nel mettere la Tav dappertutto. Un po’ come il parmigiano, il pomodoro, l’olio d’oliva. Del resto gli investigatori milanesi della Digos se l’aspettavano: il movimento contro la realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino-Lione aggrega una galassia di scontenti potenzialmente infinita. Così ieri mattina al grido di «No agli sprechi interni all’istituto! No alla Tav!» una quarantina tra antagonisti e studenti ha occupato intorno alle 6.30 il liceo artistico Brera di via Camillo Hajech, da tempo in agitazione.
I ragazzi si sono chiusi all’interno della scuola e per un po’ hanno impedito l’accesso a tutti (professori, personale, altri studenti, genitori che via via arrivavano) formando una barriera davanti alla porta. Poi la preside ha chiamato la polizia ed è intervenuta una squadra di otto poliziotti della Digos, che hanno avvisato i ragazzi che se non avessero desistito avrebbero sfondato. A metà mattinata, poco prima delle 10.30, i dimostranti hanno ceduto alle pressioni degli agenti e permesso ai docenti di entrare a scuola, nella sala professori. Gli studenti si sono nel frattempo riuniti in assemblea e hanno esposto gli striscioni «Scuola: liberi tutti» e «No Tav».
Ma non è finita qui. Sempre in nome della Tav, poco dopo le 8, una quindicina di antagonisti ha bloccato per una ventina di minuti un treno Frecciarossa in partenza per Roma alla stazione ferroviaria di Rogoredo. I giovani hanno srotolato uno striscione contro l’alta velocità e hanno lanciato slogan per la liberazione degli antagonisti arrestati il 26 gennaio scorso. Dopo aver acceso un paio di fumogeni, i no-Tav hanno lasciato la stazione senza provocare incidenti.
Stesso copione, poco dopo le 14, alla stazione della metropolitana di Cimiano (linea verde, la 2). Un altro gruppo di ragazzi, tenendo le porte aperte, hanno imbrattato i vagoni del convoglio con scritte «no Tav» e «Liberi tutti». Quindi i manifestanti, una decina, sono fuggiti.
Giovedì notte, infine, c’è stata un’occupazione in piena regola. Un gruppo di antagonisti e militanti della rete San Precario, del Comitato No Expo e dei Lavoratori autoconvocati ha invaso infatti uno spazio al piano terra del palazzo di via Federico Confalonieri 3, in zona Isola. E hanno ribattezzato l’area «Laboratorio piano terra».
Luciano Muhlbauer, già consigliere regionale Lombardia Prc-Fds, su Facebook definisce l’occupazione «una piccola buona notizia». E dà il benvenuto al nuovo spazio sociale che non esita a definire «liberato». Mentre il sito www.radiondadurto.org parla di «un luogo sperimentale aperto principalmente di giorno che fungerà da osservatorio contro i grandi progetti di speculazione. Una casa comune per osservatore le metamorfosi della metropoli» dentro la quale ci sarebbero addirittura anche «una caffetteria e una palestra popolare».

Tutti felici, quindi, per questa occupazione? Certo non i residenti di via Confalonieri 3: lo stabile, infatti, se si eccettua lo spazio «liberato», è tutto abitato. E i condomini non sono molto soddisfatti di avere nuovi vicini tanto rumorosi.
Intanto la polizia tiene alta la guardia contro possibili altre incursioni dei No Tav. E rafforza le misure di sicurezza.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica