«Non ci si accorge del calo uditivo»

Marco Capellupo: «Ecco perché i controlli preventivi sono importanti»

Michele Traina

L'ipoacusia è una situazione che, in genere, insorge per l'invecchiamento dell'orecchio che non recepisce più correttamente i suoni, perdendo progressivamente la sensibilità.

Marco Capellupo, esperto in tecniche audioprotesiche di Audika racconta la sua esperienza a contatto con le persone che, pur avendo problemi di udito, faticano ad ammetterlo: «Le persone che hanno un calo uditivo, generalmente adulti, convivono con questa condizione senza rendersene conto, finché qualcuno non la sottolinea».

A questo punto entra in gioco la componente psicologica che pone delle resistenze, poiché la maggior parte delle persone ha bisogno di tempo per elaborare l'informazione. Non è semplice accettare questa condizione e diventa difficile pensare a come porvi rimedio. Una volta superata questa fase, la strada è in discesa.

«A questo punto - continua Capellupo - si interviene con un'analisi approfondita e precisa della situazione audiologica della persona, per iniziare un percorso correttivo attraverso una moderna soluzione acustica. L'aiuto decisivo viene dall'audioprotesista, una figura professionale in grado di analizzare i bisogni e scegliere il rimedio pertinente, personalizzandolo».

In che modo? «Stiamo parlando di tecnologia sofisticata: come dei piccoli computer, i microprocessori  in 4mm x 4mm sono in grado di selezionare i suoni e i rumori dell'ambiente circostante, analizzandoli e scegliendo la migliore condizione di ascolto, massimizzando il risultato».

A quanto pare, non basta la tecnologia: «Vero. Occorre un professionista capace di adattare l'apparecchio, altrimenti non si ottengono benefici: è molto importante il rapporto tra l'audioprotesista e la persona che si deve affidare alle nostre competenze. Fondamentale è la precocità della diagnosi. Purtroppo, qui in Italia, non è molto diffusa la cultura della prevenzione dei disturbi dell'udito, tanto che i primi approcci di correzione avvengono attorno ai 75 anni, dieci anni dopo rispetto a quelli del Nord Europa.

L'iniziativa Nonno ascoltami! è molto importante per sensibilizzare gli italiani a verificare le loro condizioni uditive e risolvere precocemente il problema per evitare un peggioramento della situazione. Perché se il cervello non viene allenato ad elaborare le informazioni che provengono dall'orecchio, andrà impigrendosi sempre di più, rallentando la sua efficienza».

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