Offre cocaina a una modella Preso nella discoteca dei vip

Lo scorso marzo Belen Rodriguez e Fabrizio Corona erano stati cacciati per non aver rispettato il divieto di fumo. E due anni fa, con l'accusa di rissa in concorso, i carabinieri misero le manette all'imprenditore milanese Roberto Maria Adago, 42 anni, allora socio del marchio di abbigliamento «Baci & Abbracci». Non scherzano, insomma, alla discoteca «Armani Privé» nella centralissima via Pisoni, tra il ristorante superchic Nobu, l'Emporio e l'Armani hotel, tutte attività dello stilista Giorgio. E non si fanno eccezioni per nessuno: appena c'è qualcosa che non va, qualcosa di strano, gli uomini della sicurezza chiamano subito le forze dell'ordine.
È successo anche mercoledì sera. E per ragioni ancora una volta molto serie. Una modella polacca 19enne ha permesso infatti alla polizia di arrestare uno spacciatore milanese che le aveva offerto della cocaina all'interno del locale.
La bella ragazza è stata avvicinata intorno all'una di mercoledì notte mentre ballava da sola sulla pista dell'Armani privé da uno sconosciuto, Marco T., 37 anni. L'uomo le ha offerto una bustina con della cocaina. «È gratis» le ha ripetuto più volte, cercando d'invogliare la ragazza a usarla. Tuttavia la donna, che aveva capito benissimo di cosa si trattasse, ha continuato a rifiutare con sdegno.
Visto che però quel tipo era piuttosto insistente e continuava a proporle lo stupefacente, la modella è corsa dal marito, un 39enne che era con lei nel locale. Sentito il racconto della moglie, l'uomo ha pensato bene di avvisare il personale della sicurezza, che ha trattenuto Marco T. fino all'arrivo della polizia. Una volta sul posto, gli agenti hanno perquisito il 37enne - risultato incensurato - trovandogli addosso 3 dosi di cocaina. Sulla sua vettura, una Volkswagen parcheggiata in zona, non c'era droga, ma un'altra bustina, per un totale di 2.7 grammi di stupefacente, è stata rinvenuta a casa dell'uomo. Una perquisizione non facile quella domiciliare per i poliziotti. Marco T., infatti, vive con la madre a cui è intestata anche la vettura. E la donna è rimasta sconvolta dall'arrivo dei poliziotti a casa sua nel cuore della notte.
Marco T., che almeno ufficialmente risulta disoccupato, alla fine della serata è stato arrestato per spaccio. Inutili le sue rimostranze. «La droga che avete trovato è per uso personale» ha continuato a ripetere, inutilmente, l'uomo ai poliziotti che lo portavano via con loro.
E, a proposito di cocaina, resta ancora senza un colpevole il duplice omicidio del 10 settembre in via Muratori, un'esecuzione in strada nella quale persero la vita il 43enne Massimiliano Spelta e la moglie dominicana Carolina Ortiz Payano, 22 anni. L'unica certezza è che chi ha sparato quei sei colpi con un revolver, ed è fuggito a bordo di un grosso scooter guidato da un complice, sia qualcuno che ha agito per ragioni che riguardano proprio lo spaccio di cocaina a Milano.

Non solo a casa della coppia, in via Mecenate, è stata trovata una discreta quantità di stupefacente, ma anche l'autopsia sui cadaveri ha rivelato che i due ne facevano un uso pressoché quotidiano. I colpevoli dell'assassinio, però, sono ancora in libertà.

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