Oggi il giorno delle dimissioni E Formigoni vede il voto il 16 dicembre o il 27 gennaio

Una data tra il 16 dicembre e il 27 gennaio. Ma quasi sicuramente, viste le vacanze di Natale e Capodanno, il 16 dicembre o il 27 gennaio. Sono queste, secondo il governatore Roberto Formigoni, le due date possibili per fissare le elezioni regionali. A patto ovviamente che, come lui dice essere sicuro che succederà, oggi il consiglio regionale si sciolga dopo la consegna delle dimissioni di almeno 41 consiglieri all'ufficio protocollo. Di questo, secondo il racconto di Formigoni, si è parlato ieri durante un incontro con il prefetto Gian Valerio Lombardi. «Io - ha spiegato il governatore - come promesso ho consegnato Regione Lombardia nelle mani del prefetto in tempo per votare al più presto, magari già prima di Natale. Ora la decisione spetta a lui e al governo. Il destino dei lombardi non è più nelle mie mani, ma nelle loro».
Capitolo primarie nazionali del Pdl. «Non ci ho ancora pensato - ha assicurato ieri Formigoni - Per ora sto dedicando tutte le mie energie a sistemare le cose qui in Regione. Poi deciderò». Ma è chiaro che la corsa alla candidatura dopo l'addio a un impegno in prima fila di Silvio Berlusconi lo tenta parecchio. «Sono stato tra i primissimi a dire che il Pdl aveva bisogno di un bagno di democrazia - racconta - e che il metodo delle primarie sarebbe stato utile». Spiegando poi che la data del 16 dicembre, annunciata mercoledì dallo stesso Berlusconi, è una proposta che non è stata ancora confermata. Perché «la settimana prossima un ufficio di presidenza nazionale del Pdl stabilirà la data e inizierà a discutere le regole». Anche perché, se in Lombardia si votasse il 16 dicembre (come il governatore spera) «non potremo fare le due cose in contemporanea».
La verità è che nella testa di Formigoni c'è la costituzione della sezione italiana del Ppe, il Partito popolare europeo. E proprio in quest'ottica potrebbe essere letta la candidatura per la Regione dell'ex sindaco Gabriele Albertini, sponsorizzata con decisione da Formigoni e dai formigoniani.

E, sempre secondo Formigoni, «il passo indietro di Berlusconi segnala un'ulteriore apertura di spazi verso la realizzazione di questa strategia». Con la «possibilità» che l'Udc si avvicini al Pdl. «E mi auguro che ci sia anche la volontà».

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