Paolo Grimoldi (Lega) protesta: "Milano è la capitale della moda o quella dell’Islam?"

I fedeli, in centinaia, hanno festeggiato sotto il Pirellone la ricorrenza islamica. Il leghista accusa: "Inquietante"

Paolo Grimoldi (Lega) protesta: "Milano è la capitale della moda o quella dell’Islam?"

"È stato inquietante: vedere bandiere nere con scritte in arabo ricorda, diciamolo, gli stendardi dell’Isis. Ecco, sicuramente non hanno nulla a che fare, però l’impatto è quello e non è certo dei migliori. Anche se pensiamo solo ai turisti". Paolo Grimoldi (Lega) non ci sta e con schiettezza si lamenta per la decisione di Palazzo Marino di autorizzare, o meglio di autorizzare in Stazione Centrale la manifestazione islamica che ha portato sul piazzale e fin sotto il Pirellone centinaia di musulmani sciiti in festa. Il motivo? L’ashura, giorno in cui secondo la tradizione dell’Islam ricorre il salvataggio di Mosè per mano di Allah.

Onorevole Grimoldi, un commento?

Vi immaginare una manifestazione del genere fatta però da cristiani a Islamabad, La Mecca o Teheran? Cosa sarebbe successo?

Qua, comunque, l’amministrazione comunale l’ha autorizzata…

Presumo e spero sia stata autorizzata, ma detto ciò la cosa è e rimane grave. Perché è stata una manifestazione inquietante: vedere bandiere nere con scritte in arabo ricorda, diciamolo, gli stendardi dell’Isis. Ecco, sicuramente non hanno nulla a che fare, però l’impatto è quello e non è certo dei migliori. Anche se pensiamo ai turisti.

Una brutta figura e basta?

Beh, la Stazione Centrale è il biglietto da visita di Milano. Già conosciamo tutte le problematiche della zona, poi pensiamo a come la può aver presa per esempio un turista appena arrivato col treno per la Fashion Week; mette il naso sul piazzale e si trova una manifestazione del genere: non il massimo di certo. Infatti, tanta gente è rimasta basita.

Quindi il sindaco ha sbagliato?

Io invito Sala a farsi un giro lì in mezzo. Poi dico una cosa: il Partito Democratico riesce a litigare sulle cene e a fare polemica su un cane "fascista", ma autorizza poi una manifestazione con bandiere nere e con un atteggiamento sintomo della voglia di imporsi della comunità islamica a casa nostra. Mi chiedo allora se Milano sia la città della moda o quella dell’Islam.

Cosa rimprovera alla giunta?

L’atteggiamento per il quale a chiunque non sia italiano e cristiano viene concesso tutto o quasi a mani basse, mentre chi è italiano e chiede di manifestare ottiene il sì, se è fortunato, ma viene spedito all’estrema periferia per fare il suo presidio. Ecco, lo trovo singolare. Non capisco proprio perché non abbiamo fatto in modo che l’evento di oggi fosse in un posto più consono, oltre che in un'altra data.

Per caso ha sentito il presidente Attilio Fontana?

No, non ho avuto modo. Ho letto comunque la chat di gruppo con gli esponenti della Lega in Regione e la linea è questa.

Visto il ruolo di Salvini al Viminale e il peso della Lega al governo, pensate di riuscire a fare qualcosa in materia? Cioè, c’è qualche provvedimento in cantiere che miri a regolamentare al meglio manifestazioni di questo tipo a livello nazionale?

Bisogna mettere regole chiare e paletti solidi, e questo è il nostro intento. Per esempio vogliamo che tutte le manifestazioni in Italia si tengano in aree non sensibili e non di passaggio e che siano con lingua e scritte in italiano. Perché le forze dell’ordine, che non sono tenute a sapere l’arabo, devono sincerarsi che su bandiere, striscioni e stendardi non ci sia scritto nulla di grave e di pericoloso.

Insomma, succede anche allo stadio, non vedo perché non debba essere così anche nelle strade delle nostre città. Chi partecipa deve essere monitorato in modo adeguato perché – non ci vuole un genio a capirlo – queste possono essere le occasioni che hanno gli estremisti islamici per trovare terreno fertile.

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