Una parrocchia di Milano ai sacerdoti dell'Opus Dei

Una parrocchia della diocesi affidata a sacerdoti dell'Opus Dei. La prima a Milano. È la chiesa di san Gioachimo in via Fara, a due passi dal Pirellone, in mezzo ai grattacieli di Porta Nuova che continuano a crescere ogni giorno a vista d'occhio, nel nuovo quartiere appena comprato dagli sceicchi del Qatar. Sette, ottomila anime in attesa del nuovo parroco, che arriverà a settembre. Gioachimo è la versione colta di Gioacchino, sposo di sant'Anna e papà della Madonna.

La notizia arriva in occasione della memoria liturgica di San Josemaria Escrivà, il fondatore dell'Opera, che si festeggia il 26 giugno. San Josemaria è il santo della vita quotidiana, colui che ha riscoperto ciò che è già chiaro nel Vangelo, cioè che «la vita ordinaria è il vero luogo dell'esistenza cristiana» .

Il legame tra san Josemaria e Milano si accende nel 1948, vent'anni dopo la fondazione dell'Opera da parte del sacerdote spagnolo. In quell'anno il futuro santo partì in direzione Milano. Obiettivo: visitare l'Università cattolica, conoscerne il fondatore padre Gemelli e incontrare l'arcivescovo, che allora era Ildefonso Schuster. Fu il cardinale a chiedere a Josemaria Escrivà di portare l'Opera a Milano. Nel dicembre 1949, in via Nino Bixio, nacque il primo centro.

L'Opus Dei, che è

composta soprattutto da laici, ha come missione «diffondere il messaggio che il lavoro e le circostanze ordinarie sono occasione di incontro con Dio e di servizio nei confronti degli altri, per il miglioramento della società».

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