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Pestavano i passanti senza motivo: l'orrore del branco nordafricano

Il branco, capeggiato da un 19enne, aggreddiva senza motivi gruppetti di coetanei solo per dimostrare la propria superiorità. In un caso un giovane, finito a terra privo di sensi, ha riportato un danno permanente all'orecchio con deficit uditivo

Pestavano i passanti senza motivo: l'orrore del branco nordafricano

Aggredivano gruppi di coetanei “con efferata violenza” solo per “dare sfoggio della forza del loro branco”. Era questo il modus operandi di una baby gang di ragazzi nati a Milano ma tutti di origine nordafricana sgominata dalla Polizia di Stato con l’arresto del capo branco, della sottoposizione dell’obbligo di dimora di un altro e la denuncia di altre cinque componenti, tra cui due ragazze. Tutti devono rispondere delle pesanti accuse di lesioni gravissime e rapina in concorso per almeno due episodi avvenuti a fine estate 2020.

Il caso più grave risale alla notte del 27 settembre tra la Darsena e piazza XXIV maggio. Intorno all’1.30 il “promotore” del branco, un 19enne con precedenti per rapina e furto, ha avvicinato, spalleggiato da una decina di amici, un coetaneo italiano che era insieme a quattro conoscenti con l'ormai classica provocazione di chiedere una sigaretta. Appena la vittima ha detto di non averla, il 19enne si è accanito contro di lui come una furia iniziando a colpirlo con calci e pugni. A quel punto è partita una rissa senza quartiere con i due schieramenti che se le sono date di santa ragione. E ad aver la peggio è stato proprio il 19enne italiano finito a terra privo di sensi e rapinato pure del cellulare. I soccorsi sono stati attivati da alcuni passanti che hanno fermato una volante della Questura in pattugliamento nella zona della movida. In ospedale il giovane aggredito ha ricevuto inizialmente una prognosi di 30 giorni per varie contusioni ed escoriazioni che è stata poi allungata oltre i 40 giorni, per via di un danno permanente all’orecchio con deficit uditivo.

Per ricostruire quanto accaduto si sono messi subito al lavoro gli investigatori del commissariato Ticinese, diretto dal funzionario Anna Bruno. Una mano alle indagini è arrivata dalle telecamere di sorveglianza che hanno ripreso nitidamente tutto il pestaggio. Così incrociando i filmati con le informazioni raccolte attraverso una serie di appostamenti nei giorni successivi alla rissa si è arrivati a identificare 19enne arrestato, un suo complice che aveva lievemente ferito un amico della vittima - per cui è stato disposto l'obbligo di dimora - e altri cinque appartenenti alla baby gang: due ragazze di 19 anni e tre minorenni.

Oltre all’aggressione in Darsena, la banda è indagata anche un’altra rapina avvenuta in via Famagosta la sera di tre settimane prima, il 3 settembre, ai danni di un ragazzo filippino, accerchiato e rapinato di scarpe e smartphone. Quando lo scorso sabato mattina i poliziotti sono andati a casa del 19enne per portarlo in carcere, su disposizione del gip, il ragazzo è scoppiato a piangere.

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