Piano rom, i milanesi si sfogano online: «Il sindaco pensi prima alla nostra casa»

Esplode anche sui social network la polemica sul piano rom. I milanesi insorgono contro lo stanziamento milionario a favore dei campi nomadi e contro le case «regalate»

Esplode anche sui social network la polemica sul piano rom. I milanesi insorgono contro lo stanziamento milionario a favore dei campi nomadi e contro le case «regalate». «E noi chi siamo? - scrive una 40enne su Facebook - Mia madre ha fatto richiesta per un casa Aler e non ha mai ottenuto nulla». «Caro Pisapia - scrive un altro cittadino - lei dà soldi ai rom mentre a Milano pensionati e famiglie fanno sempre più fatica ad arrivare alla fine del mese. Si faccia un esame di coscienza». La rabbia è diffusa e talmente alta che qualcuno usa parole un po' troppo colorite dando dei «puzzoni» ai nomadi o scrivendo qualche aggettivo di troppo. Tanto da spingere il consigliere comunale del Pd Gabriele Ghezzi, vicepresidente della commissione Sicurezza, a recarsi alla polizia postale per presentare una denuncia che potrebbe riguardare decine di persone, tutte identificate con nome e cognome nei commenti sul social network.

On line, a rispondere alla marea di commenti ci pensa, con un video e con una nota, l'assessore alla coesione sociale, Marco Granelli. «È priva di ogni fondamento l'ipotesi che siano dati 30mila euro a famiglia rom. Il Piano rom non prevede di destinare a queste persone alcuna somma di denaro, ma saranno messe in atto azioni concordate con governo e prefettura, senza utilizzare soldi del Comune» assicura l'assessore.

Ma sono soldi dello Stato e dell'Unione Europea? Le versioni di questi giorni, date dagli stessi rappresentanti comunali, sono diverse. Dubbio rilanciato dallo stesso Ghezzi: «Al di là della strumentalizzazione politica dell'opposizione, penso sia venuto il momento di fare una seria riflessione sulla capacità di questa amministrazione di comunicare le proprie attività». Quasi per lavarsi le mani dalla responsabilità del piano rom, il sindaco ha più volte ribadito che quei soldi arrivano dal piano Maroni. A replicare sono i leghisti: «Pisapia cerca l'ennesima foglia di fico sull'ennesimo spreco di soldi pubblici a favore dei rom - contesta Alessandro Morelli - Forse non è stato informato che i progetti li scrivono i sindaci». Secondo Luca Lepore il piano Pisapia vanifica tutti gli sforzi fatti in precedenza.

«I quasi 6 milioni di euro assegnati dal ministero ora saranno utilizzati per favorire la permanenza dei nomadi nella nostra città, agevolandoli nella costruzione di abitazioni e per diffondere inviti a conoscere e rispettare le tradizioni rom».

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