Pisapia, uno strano mediatore per i democraticil'analisi 2

(...) oltre che tendenzialmente introversa e timida. Fin troppo per accettare una sfida tanto dura, concitata e accanita come promette di essere quella per la conquista del Pirellone. Chi lo conosce avrebbe dovuto aspettarselo, il gran rifiuto. È strano perciò che proprio Giuliano Pisapia, che lo conosce benissimo, abbia così insistentemente cercato di convincerlo. Tanto più che il nome di Abrosoli era già stato fatto con sincero entusiasmo da esponenti del centro sinistra anche per candidarlo a sindaco di Milano. Pazienza, dunque, se il vicesegretario del Pd Enrico Letta abbia suggerito da Roma la candidatura di Ambrosoli spiegando che «è un'ottima persona» (e basta?), Ma l'insistenza e l'apparente determinazione di Pisapia lasciano perplessi. Anche perché viene da chiedersi a quale titolo il sindaco di Milano si fa carico dell'investitura del candidato di centrosinistra alla presidenza della Regione? Trattava con Ambrosoli a titolo personale o per conto del suo partito, il vendoliano Sel, o della coalizione arancione che lo ha portato a Palazzo Marino? E il Pd, era al corrente delle iniziative di Pisapia e le condivideva? Perché se le cose stanno così è davvero bizzarro che il principale partito della coalizione, quello che più ha contribuito all'elezione di un sindaco che non proviene dalle sue fila, ora gli lasci anche una sorta di delega in bianco per designare il candidato governatore. Tanto più che non era mai accaduto che fosse Palazzo Marino a stabilire chi possa andare al Pirellone. Fatto sta che, puntando sui buoni uffici di Pisapia, ora il centrosinistra si trova, come si suole dire, in braghe di tela, senza candidato e senza idee. C'è poi da aggiungere una osservazione su questo vezzo della sinistra, del Pd in particolare, di affidarsi ai figli degli eroi, agli orfani dei martiri. Per i quali orfani abbiamo, ovviamente la massima considerazione ma dei quali ci permettiamo, con molta cautela e altrettanto rispetto, di non dare per scontate certe idoneità, per non parlar dei meriti.

Perciò, ad esempio, continuiamo a non capire la designazione di Benedetta Tobagi nel cda della Rai e, analogamente, a non capire quali garanzie di buon governo della Regione avrebbe dato un'ottima persona come Ambrosoli, totalmente privo di esperienze amministrative.

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