Il presidente dell’asilo Mariuccia indagato per truffa alla Regione

Il presidente dell’asilo Mariuccia indagato per truffa alla Regione

Nobile missione, quella dell’asilo Mariuccia. Sono centodieci anni - dal 1902 - che l’antico istituto milanese si occupa dell’educazione di bambini «difficili». Una Fondazione che non ha scopo di lucro - recita lo statuto -, accoglie «minorenni di ambo i sessi e nuclei monoparentali bisognosi di ricovero immediato», ed «educa minorenni a rischio». Quanto al lucro, però, qualcosa si potrebbe dire. Perché Valter Espedito Izzo, che della Fondazione è il presidente, è finito sotto inchiesta con l’accusa di truffa aggrava ai danni della Regione Lombardia, che nel 2010 - attraverso l’assessorato alla Famiglia e all’assistenza sociale, il cui logo compare nell’homa page del Mariuccia - ha versato 600mila euro alla struttura di via Moisè Loria come contributo straordinario per tappare un presunto buco di bilancio ereditato dal biennio precedente. Ecco, che fine hanno fatto quei soldi? Per la Procura, che ha aperto un fascicolo, sono stati investiti nel mattone. Di Izzo, e del figlio.
Izzo, che è stato anche vicepresidente della Compagnia delle Opere, avrebbe infatti distratto quei 600mila euro per ristrutturare un immobile in via Porpora dato poi in locazione (per 36mila euro il primo anno, per 18mila il successivo) alla Esae. Si tratta di un’altra fondazione, ha sede in piazza Castello, Izzo ne è stato presidente fino al 20 dicembre scorso, e tra i membri del comitato di indirizzo figurano anche la stessa Regione, la Provincia, il Comune, la Prefettuta e la Diocesi. E cosa fa la Esae? «Indagini quantitative e qualitative - si legge nella pagina web - per la comprensione dei fenomeni sociali ed economici e la rilevazione dei bisogni e delle domande sociali». Insomma, ricerche demoscopiche. O ancora, svolge «attività di consulenza a supporto dell’azione delle Pubbliche amministrazioni». Così, ieri, i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria della Gdf hanno sequestrato documenti presso le due sedi amministrative e legali della Fondazione e nella stessa abitazione di Izzo, in via Petrella.
Non solo. Perché secondo il pm Tiziana Siciliano e il procuratore aggiunto Alfredo Robledo - che nell’estate di due anni fa hanno ricevuto una denuncia firmata genericamente da «i dipendenti dell’asilo Mariuccia» - il denaro arrivato alla Fondazione attraverso le donazioni avrebbe preso anche altre strade. Quelle, ad esempio, che portano in via Pacini (arteria tra piazza Piola a Lambrate), dove al civico 20 si trova un palazzo da 36 appartamenti che la Fondazione ha ricevuto con un lascito nel 1997.

L’esposto - ritenuto credibile ancorché anonimo, considerata la precisione con cui si faceva riferimento a date, luoghi e circostanze - racconta che nel 2003 uno degli appartamenti sia stato dato al figlio di Izzo come nuda proprietà, e poi girato in usufrutto a sua madre. E non uno scantinato, ma un piano-attico, un tre locali più servizi da 100 metri quadrati, venduto da Izzo senior a Izzo junior per 87mila euro. Un vero affare. Di famiglia.

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