A meno di due settimane dala ripresa della scuola sono già 204 le classi in quarantena in Lombardia, per un totale di 3.705 alunni in dad e 1888 operatori, tra docenti e personale, in isolamento. Nella provincia di Milano, stando al bollettino ufficiale di Regione Lombardia aggiornato a ieri, si contano 90 classi chiuse, 1.706 alunni e 87 operatori in quarantena. Registra i numeri più bassi la provincia di Pavia con 5 classi in isolamento per 111 alunni (e un solo operatore). Le chiusure interessano 61 sezioni di materne e nidi per 827 bambini e 130 tra educatrici e personale ausiliario, 51 classi del le elementari (965 bambini e 28 operatori scolastici), 44 classi alle medie (sono vaccinati gli alunni dai 12 anni in su) per 827 alunni e 9 operatori. Nei licei e negli istituti professionali lombardi a casa 1.086 studenti e 21 operatori. Dei 953 bambini e ragazzi di elementari e medie che hanno aderito alla sperimentazione di campionamento regionale con test salivare nessuno è risultato positivo.
Ma i problemi della scuola non riguardano soltanto i casi di Covid che costringono a mettere le classi in dad nonostante gli appelli lanciati da Gian Vincenzo Zuccotti, preside della Facoltà di Medicina dell'Università Statale «a cambiare prospettiva abbandonando l'ottica emergenziale ed eliminando tamponi e quarantena per le classi dove si riscontrano casi», appello sostenuto dalla comunità scientifica, ma anche gravi problemi di sicurezza degli edifici, trascurati in tutti questi anni. È il caso nella dell'elementare di via Vallarsa 44 (zona 5) dove venerdì è crollato il controsoffitto di una classe: l'edificio è stato dichiarato inagibile. Da martedì gli alunni sono a casa e vi resteranno fino a lunedì quando verranno trasferiti nella media di via Oglio, ora vuota. Il problema? Le infiltrazioni nel tetto. «Il problema era noto all'amministrazione - denuncia Silvia Soresina, assessore all'Educazione del Municipio 5 - tanto che il tetto avrebbe dovuto essere rifatto nel 2019, come avevamo indicato nella lista degli interventi di manutenzione straordinaria, mai realizzati».
Nel quartiere Adriano, invece, tutte le mattine i bambini e i loro genitori sono costretti a fare lo slalom tra la spazzatura, umido compreso, per raggiungere la scuola di via San Mamete. Il motivo? «L'ordinanza 36/2019 firmata dal Sindaco che impedisce ad Amsa la raccolta prima dell'ingresso degli alunni. I sacchi ostruiscono il passaggio sui marciapiedi - spiega Samuele Piscina, presidente del Municipio 2 - già oggi stretti e inadatti al periodo pandemico. I genitori, preoccupati per la situazione igienica, mi segnalano gli stessi problemi nelle scuole di via Bottelli, via Russo, via Sant'Uguzzone e nelle strutture della periferia». Amsa fa sapere che per via San Mamete è stata attivata una raccolta sperimentale con doppio turno alle 7,30 e alle 9,30.
«Il 60 per cento delle scuole di Milano hanno importanti difetti strutturali. L'avevo detto prima dell'estate, l'ho ribadito una settimana prima dell'inizio della scuola, ma non sono stato ascoltato - ricorda il candidato sindaco del centrodestra Luca Bernardo -.
Martedì in corso Lodi è stata evacuata una scuola per il rischio di caduta del soffitto, mentre 200 bambini di via Massaua 200 sono trasferiti in un altro edificio, a fronte di un preventivo di 800mila euro per la ristrutturazione della scuola, senza che ancora sia stato aperto il cantiere».
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