Quattro città per i Troiani: alla Scala va in scena Berlioz

Londra, Vienna, Milano e pure il cuore di Apple e Microsoft, San Francisco. Quattro città in sinergia per mettere in campo Les Troyens, l'operona, in cinque atti di Hector Berlioz, compositore che scrisse pure il libretto ispirandosi all'Eneide di Virgilio. A Londra, I Troiani vennero allestiti nel 2012 costituendo l'evento musicale dell'anno.
Così si annuncia anche per San Francisco, la prima citta' statunitense, nel 2015, a vederlo. Anche lì, Cassandra sarà Anna Caterina Antonacci, che in California sara' pure impegnata nel ruolo protagonistico della Ciociara: prima assoluta del compositore Marco Tutino con Nicola Luisotti alla direzione.
A Milano il debutto del titolo di Berlioz è atteso per domani, alle 17.30 (attenzione: non alle classiche ore 20) con repliche fino al 30 aprile. Sarà il direttore Antonio Pappano a occuparsi dell'aspetto musicale e il regista scozzese David McVicar a curare l'anima visiva, le scene sono di Es Devlin, costumi di Moritz Junge e la coreografia di Andrew George. Pappano, direttore fra i più interessanti in circolazione, in equa confidenza con musica pura e lirica, e' alla sua prima opera alla Scala, dove lo si e' visto ma sempre in veste sinfonica. In settimana condurrà anche tre concerti con l'orchestra, il 9, 10 e 11.
Questo, mentre stasera, sempre alla Scala, torna Valery Gergiev alla testa della London Symphony per un concerto a sostegno dell'Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro). Sarà, poi, l'occasione per ascoltare il ventunenne Daniil Trifonov, pianista fenomeno: ma questa volta sul serio: non è il fenomeno mediatico made in China.
Quanto ai Troiani, superbo il cast, con Daniela Barcellona nel ruolo di Didone, Gregory Kunde in quello di Enea, Anna Caterina Antonacci sarà Cassandra, Corebo sarà Fabio Capitanucci.
Nei Troiani, opera di proporzioni epiche, si ritrovano gli elementi classici. A partire dalla cinta di mura della citta' fortezza, quindi il cavallo dell'inganno.
Cassandra e le sue profezie. Cartagine dove regna Didone che ama Enea: l'eroe che in realtà gli dei hanno destinato all'Italia. La spada con la quale Didone si trafigge poichè lasciata da Enea.
Proprio un muro di metallo, a forma di tamburo e impositivo all'ennesima potenza, incombe sulla scena all'alzata di sipario. Si aprirà per mostrare i Troiani e per accogliere il cavallo della maledizione.


Un muro costruito con quanto potevano avere a disposizione i Troiani provati da anni di guerre, dunque rottami, vecchie armi, scudi. Abiti sudici di guerra per Troiani, e morbide vesti per i Cartaginesi.
Un allestimento monumentale cucito, però, sulla musica. Si narra di una bella collaborazione fra Pappano e McVicar.

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