Quell'affitto? Un affarone. Non fosse per gli abusivi

Costoso, ma neppure troppo per essere in centro. Peccato per quei primi piani in mano allo spaccio

Quell'affitto? Un affarone. Non fosse per gli abusivi

L'annuncio dell'agenzia immobiliare reciterebbe così: «Ampio trilocale arredato in zona centrale di Milano. 850 euro mensili, spese condominiali incluse», omettendo però alcuni piccoli dettagli. Perché l'appartamento in questione si trova in una delle palazzine fatiscenti di viale Bligny 42, a due passi dalla Bocconi, dove gli alloggi dei piani alti sono affittati a studenti e lavoratori, mentre quelli più in basso sono occupati abusivamente da immigrati e spacciatori.

Il prezzo è ottimo e la zona è davvero ben servita con vicino supermercati, banche e ristoranti, e con il tram numero 9 che ogni dieci minuti fa la spola tra Porta Genova e Centrale. Peccato che viverci sia difficile, se non addirittura impossibile.

Appena superato il cancello d'ingresso si entra in uno spiazzo abbandonato dove nel corso dei mesi si sono accumulati rifiuti: sacchetti della spazzatura, materassi, persino un passeggino per bambini e lo scheletro di un divano. Sulle ringhiere sono appesi a stendere lenzuola e vestiti, mentre dai pianerottoli si affacciano gruppetti di stranieri, stanno a guardare un po' i nuovi arrivati e poi tornano a parlottare tra di loro mescolando all'arabo qualche parola in italiano.

Un tizio dai capelli rasati scende di corsa le scale seguito da un ragazzo di colore. «Digli che torno fra un'ora e che sarà meglio si faccia trovare, altrimenti gli spacco la testa!», fa incazzato uscendo dal portone.

Un ragazzo egiziano ci gira un po' intorno e poi si avvicina: «Vi serve qualcosa?...Chi state cercando?» Quando gli diciamo che siamo venuti a vedere un appartamento da prendere in affitto sembra deluso e, non appena vede la padrona di casa venirci incontro, scompare in una delle scale laterali.

L'alloggio è un grande trilocale al quarto piano e, secondo la proprietaria, è una vera occasione. «Una casa come questa, fosse solo qualche numero civico più in là, costerebbe almeno 1200 euro al mese, ma qui abbiamo dovuto abbassare le pretese». E nella stessa palazzina i casi come questo sono tanti. La gente viene qui, ma, quando si rende conto dei traffici loschi che si tengono sulle scale, scappa a gambe levate.

La maggior parte degli spacciatori vive negli appartamenti, occupati abusivamente, del primo piano. Alcuni sono di privati che stanno aspettando solo lo sfratto per liberarsi degli inquilini invasori, altri invece sono stati posti sotto sequestro in attesa di essere messi all'asta e, approfittando della situazione, qualcuno se n'è impossessato. Le forze dell'ordine lo sanno, ma non possono fare molto perché i tempi, per questo genere di interventi, sono lunghi e servirebbero dei mandati di perquisizione.

«Sono furbi questi – dice la proprietaria – perché tengono tutto in casa, controllano dall'alto chi entra e chi esce, e, se arrivano clienti, scendono giù...Prima vi hanno avvicinato perché nei week-end viene tanta gente. Probabilmente vi hanno scambiato per dei nuovi clienti!»

La situazione va avanti così da anni, sempre uguale, immutabile, tanto che oramai molti di coloro che vivono qui ci hanno fatto l'abitudine e, piuttosto che continuare inutilmente a denunciare, preferiscono girarsi dall'altra parte e far finta di niente.

«Oltre al danno poi c'è la beffa perché non solo non riusciamo ad affittare l'appartamento, ma questi si

attaccano abusivamente a luce, acqua e gas, e noi dobbiamo pagare per loro...Ma forse questa non è la casa che fa per voi», fa la padrona dirigendosi verso l'uscita.

E dopo quello che abbiamo visto sembra difficile darle torto.

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