Milano non è una città sicura. Lo dicono i report: il Sole 24 ore indica il capoluogo lombardo come il meno sicuro d'Italia. Sono 4.866,3 ogni 100mila abitanti le denunce della sua area metropolitana, più di qualunque altra provincia italiana. Numeri che non fanno onore a una città proiettata nel futuro, polo economico italiano ed europeo, meta turistica elitaria per i visitatori stranieri. La criminalità in città è all'ordine del giorno e mette a dura prova le forze dell'ordine per la sua repressione. Tra i fatti di cronaca recenti fa indignare il furto perpetrato ai danni di un ragazzo disabile lo scorso 11 dicembre, per il quale sono stati arrestati due cittadini marocchini.
Il giovane, un italiano di 25 anni, in quell'occasione si trovava alla fermata della metropolitana di porta Genova, non distante dalla frequentatissima e mondana zona dei Navigli. Erano circa le 19, orario in cui quella parte di Milano pullula di persone che consumano l'aperitivo dopo la giornata di lavoro, quando la vittima si è avvicinata al montascale per salire dalla banchina treni al piano mezzanino. Un passaggio obbligato per il 25enne, costretto su una sedia a rotelle.
È in quel momento che gli si sono avvicinati i due rapinatori marocchini, uno di 21 e l'altro di 37 anni. Con l'utilizzo della forza e sotto minaccia di arrecargli ulteriore dolore fisico, si sono fatti consegnare il telefono cellulare dal giovane disabile, che non ha potuto far altro che assecondare la loro richiesta. In quelle fasi concitate, un uomo e una donna che in quel momento si trovavano a passare da lì hanno provato ad andare in soccorso del ragazzo ma il loro intervento non è riuscito nell'intento di arrestare l'azione criminale dei due malviventi.
L'allarme è scattato immediatamente e la polizia, anche grazie alle descrizioni fisiche e ai dettagli riferiti dalla vittima e dai testimoni presenti sul posto, dopo circa tre ore è riuscita a fermare il marocchino di 21 anni. Si trovava ancora all'interno della rete metropolitana di Milano, alla fermata Cadorna, in pieno centro. Addosso aveva ancora lo smartphone precedentemente sottratto, che è stato restituito al suo legittimo proprietario.
A quel punto sono partite le indagini per risalire al suo complice, che è stato individuato circa un mese dopo in zona Lambrate. A entrambi è stato notificato il provvedimento di custodia cautelare in carcere. Il 21enne si trovava già recluso a seguito del fermo dello scorso 11 dicembre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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