Riaprono le discoteche tra gel, mascherine e danze solo all'aperto

Ingressi contingentati e contatti permessi solo tra conviventi. Consumazioni al tavolo

Riaprono le discoteche tra gel, mascherine e danze solo all'aperto

Ballare all'aperto, a due metri di distanza l'uno dall'altro, mascherina, nessun contatto fisico, tanto gel igienizzante. È l'era post Covid delle discoteche che da oggi in Lombardia possono riaprire. Per farlo, ci sono numerose regole da seguire stabilite dalla Regione che riguardano appunto discoteche e sale da ballo.

Sarà permesso ballare in pista solo all'aria aperta. La mascherina è obbligatoria per i clienti e il personale. Gli ingressi saranno limitati in base all'ampiezza della pista. Sarà permesso solamente il servizio e la consumazione al tavolo e non al bancone. È consigliata la rilevazione della febbre per i clienti, obbligatoria per i lavoratori. Il personale del locale vigilerà sia sul rispetto delle distanze di sicurezza sia sugli ingressi nel numero consentito. Per quanto riguarda il distanziamento: i contatti ravvicinati, come al ristorante, sono consentiti esclusivamente fra conviventi. Ma non sulla pista da ballo. Il ballo di coppia infatti per ora resta vietato, l'ordinanza regionale non lo consente in modo esplicito (lo fa invece, ad esempio, quella dell'Emilia Romagna). Significa che ogni cliente ballerà a due metri dagli altri. Nelle altre aree, e anche tra i tavoli, sarà sufficiente un metro.

Qualche locale ha provveduto a disegnare a terra quadrati o cerchi che delimitino lo spazio per ognuno, altri organizzano le prenotazioni online per scongiurare lunghe file all'ingresso. «Da queste regole - sottolinea Roberto Cominardi, titolare di una notissima discoteca milanese e presidente Silb di Milano e provincia, l'associazione che riunisce i locali da ballo - consegue che potranno riaprire solo le discoteche che hanno spazi all'aperto». Nel Milanese sono pochissime: su un totale di circa 110 locali, hanno questa possibilità solo una dozzina. «Gli altri gestori possono decidere o di rimanere chiusi o di rinunciare alla pista da ballo e puntare sui tavolini con la musica in sottofondo. Una forma di intrattenimento certo diversa da quella che ricordiamo nella discoteca pre Covid». Che di sicuro non tornerà in quelle forme per un bel po' di tempo.

«Le limitazioni e le criticità ci sono - ammette Cominardi -. Tuttavia questo è un importante segnale di ripresa per noi e per tutta la Lombardia. Le regole sono dettate dal buon senso, non ci piangiamo addosso e andiamo avanti. Non siamo davanti a un liberi tutti, piuttosto a una opportunità e siamo grati alla Regione che ce l'ha data. La gente ha bisogno di tornare alla normalità, anche divertendosi. L'importante è ripartire, a piccoli passi. Noi ci rimettiamo in gioco e chiediamo ai clienti di aiutarci con comportamenti responsabili. È per il bene di tutti».

Nel settore c'è molta cautela ma anche ottimismo. Nonostante le difficoltà economiche.

Le spese sono quelle di sempre, mentre gli incassi sono stimati a un quarto dei guadagni pre emergenza. E solo là dove si riapre. «Si tratta però di problemi non solo della nostra categoria - conclude il gestore -. Piuttosto una cosa ci fa davvero paura: la pioggia estiva...».

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