Una giornata ad alta tensione emotiva e ad alto rischio, in cui è fondamentale che tutto fili liscio. Mancano sei giorni a sabato 31 ottobre, data di chiusura dell'evento che per un semestre ha messo Milano al centro del mondo. Non sarà, è ovvio, un giorno come gli altri. Calerà il sipario sull'Expo 2015, prima della chiusura definitiva dei cancelli di Rho Pero gli occhi di tutti saranno ancora, e più intensamente, puntati proprio lì. E non si può sbagliare.
Anche quando dai padiglioni sarà uscito l'ultimo visitatore dell'ultimo giorno, non si potrà abbassare la guardia, visto che ormai quella delle feste after attorno a cluster e strutture dei singoli Paesi è diventata una prassi, e che l'ultima sera coincide anche con la festa di Halloween, che ormai in Italia si festeggia quasi quanto negli Stati Uniti. «Ho chiesto al prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca di rafforzare il controllo anche perché c'è questa tradizione dell'Esposizione che, a evento chiuso, i padiglioni facciano festa», ha detto infatti il commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, a margine di un incontro dedicato alle persone con disabilità rispondendo ai giornalisti che gli avevano chiesto proprio se temesse momenti di tensione per la giornata conclusiva. Nessun dito puntato contro queste feste, però, né alcun tipo di timore, precisa Sala: «Bisogna stare abbastanza attenti ma credo che questa situazione di tranquillità si manterrà fino alla fine, e credo che sia legittimo che i ragazzi dei padiglioni facciano festa», ha aggiunto.
L'ultimo giorno però non potrà essere, giocoforza, uguale agli altri dal punto di vista organizzativo: i cancelli d'ingresso chiuderanno molto prima, alle 17, come proprio Sala ha tenuto a ricordare.
All'incontro di ieri, organizzato da Unitalsi e al quale, di fronte a un migliaio di pellegrini, era presente anche il cantante Andrea Bocelli (la cui fondazione lavora per trovare soluzioni innovative per abbattere i limiti della disabilità e sostiene programmi per le fasce più deboli della popolazione) il commissario unico ha detto che «il successo di Expo, anche per quanto fatto sulla disabilità, è un successo di tutti ed è un successo italiano», e ha azzardato una promessa: «Quando l'area rinascerà, con il campus universitario poi, ma già dopo i 5 mesi di smantellamento, dovrà essere fatta in modo che i disabili possano viverla al meglio.
Mi prendo l'impegno personalmente perché ciò avvenga».Ho creduto a Expo fin dall'inizio perché so che buona parte degli italiani quando hanno un obiettivo lo raggiungono. E questo è lo spirito con cui bisogna vivere», ha detto invece Bocelli.
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