Sala: «Assicuro collaborazione» Maroni: «Vicino al territorio»

Elena Gaiardoni

Un coro di voci unanimi ha salutato ieri la nomina di monsignor Mario Delpini ad arcivescovo della più grande diocesi del mondo. «Desidero augurargli un buon cammino. Gli assicuro fin d'ora la mia piena collaborazione in un ministero che dovrà affrontare le tante sfide di un periodo complesso come l'attuale». Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, mentre Roberto Maroni, presidente della Regione, ha rilevato che: «L'impegno e la dedizione dimostrata da sacerdote e da vescovo per la comunità ambrosiana, accompagneranno Delpini anche nella sua nuova missione, vicino alle persone e al nostro territorio».

Concreta, «positivista» come è la fede ambrosiana stessa, la dichiarazione di Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda: «Milano, espressione di un capitale straordinario del quale il nuovo arcivescovo sarà la guida, è sempre stata un punto di riferimento non solo economico ma anche culturale, spirituale e sociale. Per questo monsignor Delpini guiderà la diocesi con saggezza». Ma soprattutto «con un grande carisma spirituale, per dare valore alla forza della comunità, per riportare rispetto a dignità nella vita di tutti» secondo Stefano Parisi, leader di Energie per l'Italia.

«I nostri migliori sentimenti al nuovo arcivescovo perché possa restituire alla nostra comunità quella serenità che è importante conquistare, giorno dopo giorno» ha commentato Mariastella Gelmini, coordinatrice lombarda di Forza Italia. Non ha dimenticato l'ex alunno dell'Università Cattolica il rettore Franco Anelli: «Accogliamo con gioia - ha detto - la nomina del Santo Padre Francesco, ricordando con onore che Delpini è stato allievo di questo Ateneo», mentre Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano e di Confcommercio Milano, ha definito monsignor Delpini una delle «luci» in grado «di indirizzare il cammino di donne e uomini in un momento di grande bisogno».

Calorosi auguri di buon lavoro sono arrivati anche da Alessandro Rota, presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza e da Stefano Fugazza, presidente dell'Unione Artigiani,

che ha rimarcato una continuità nel solco della tradizione, sottolineata anche da don Virginio Colmegna, presidente della Casa della Carità, che ha indicato nello stile «sobrio e discreto del nuovo pastore un vero esempio».

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