Sala vuol votare a settembre. Salvini: "Non scherziamo..."

Bernardo attacca: "In 5 anni qualcosa ha fatto ma non è stato un buon sindaco, perciò mi sono candidato"

Sala vuol votare a settembre. Salvini: "Non scherziamo..."

Schermaglie. In attesa di un affondo o di un confronto che chissà mai se ci sarà, la campagna elettorale è cominciata con Luca Bernardo e Giuseppe Sala che salgono in pedana e provano ad incrociare le lame per mettere a segno qualche stoccata in attesa di un voto che è fissato per ottobre ma su cui già si discute.

«Anticipare il voto a settembre, così come proposto dall'ex ministro Francesco Boccia può avere senso e credo che si possa valutare poi decideranno loro- ha detto ieri il sindaco Sala a margine di un evento alla Triennale- Io sono parte in causa e probabilmente non sono sereno nel giudizio rispetto alla mia corsa e dico da tanto tempo che sarebbe stato meglio votare in giugno o luglio piuttosto che così avanti...». Un'ipotesi che a qualcuno piace, ad altri meno, ad altri proprio per niente a cominciare dal segretario della Lega Matteo Salvini che la respinge al mittente senza mezze parole: «Si vota il 10 ottobre- taglia corto- perchè fare le elezioni a settembre significa raccogliere le firme ad agosto, dai non scherziamo...».

In attesa di vedere come va a finire iniziano i primi colpi di fioretto. «Sala non è il sindaco che ci aspettavamo anche se certamente in cinque anni qualcosa è stato fatto- ha spiegato ieri il candidato di centrodestra Bernardo dai microfoni di Radio 24- ma rispetto alla città del futuro che si era immaginata il centrodestra, penso alle grandi opere, alle metropolitane e tanto altro l'attuale sindaco di Milano non mi ha convinto e non mi sarei candidato se lo ritenessi un buon sindaco».

Un colpo di fioretto ricordando che intende fare una campagna elettorale non urlata e non di insulti ma che sarà sempre nel rispetto della persona. Fair play per ora ricambiato. «Non replicherò mai e prometto di non alzare mai io la polemica con il candidato sindaco del centrodestra- ha risposto Sala- Quello che farò è andare avanti per la mia strada, ribadendo che non mi ricandido solo per continuare il lavoro. In parte per riportare Milano ai fasti del passato e in parte con alcune idee di cambiamento». «Le campagne elettorali sono un momento di confronto ma purtroppo mai un confronto sereno- ha continuato il sindaco- Vedremo come sarà questa. Se guardo a quella del 2016 con Parisi credo che abbiamo mantenuto la discussione su toni civili. Ma non sono momenti di discussione serena e la gente oggi ha bisogno di serenità. Per vari motivi: c'è ancora timore per la pandemia e i problemi sono il lavoro e tutto il resto».

I temi sul tavolo sono noti: dalle periferie alla sicurezza, dall'inquinamento all'Area B e C, alla mobilità e alla discussione «rovente» sulle piste ciclabili che in questi mesi hanno cambiato non senza polemiche la vita di molti quartieri. Il sindaco ha spiegato nei giorni corsi come la direzione intrapresa dal Comune sia questa e non ci sia nessuna volontà di fare retromarcia, il candidato del centrodestra invece va in direzione opposta e ha già annunciato di voler «sbianchettare» qualche tratto che proprio non funziona: «Non ho mai detto di voler eliminare le piste ciclabili- ha specificato Bernardo- Immaginiamo se un pediatra, un medico possa immaginare di dire no allo spostamento su due ruote, però io non sono per il green alla moda. Ma 650 incidenti in più nel 2020 con 119 monopattini dicono che ci vuole più sicurezza. Inoltre la qualità dell'aria non è migliorata, e lo dicono dati che arrivano dal mio mondo, quello di scienziato, di medico. Per questo dico che le cose vanno assolutamente migliorate, ripensate ascoltando il cittadino, il commerciante, l'esercente, le persone che vivono la città ma anche chi lavora in città. Molte piste vanno ridisegnate e realizzate in altro modo».

Poi Bernardo ha toccato anche altri temi su cui si discute e si discuterà: «Come medico non sono abituato a tagliare nastri ma a fare prevenzione, cura e terapia- ha spiegato- e mi si stringe il cuore quando vedo i senzatetto che dormono abbandonati e le case popolari con luci spente, cancelli

aperti, spacciatori e tossicodipendenti. Sono problemi da affrontare magari incentivando le associazioni del terzo settore e immaginando una città pensata sul sociale e sulla solidarietà, di cui mi sono sempre occupato».

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