Salvini, avanti adagio: "Fontana è mio candidato ma non voglio imporlo"

Il segretario del Carroccio: "È il mio parere ma non impongo nulla nessuno". Gli alleati contestano il metodo. Fdi: "Non è elegante". Ronzulli (Fi): "Obbiettivo è l'unità"

Salvini, avanti adagio: "Fontana è mio candidato ma non voglio imporlo"

«L'ho già detto e lo ribadisco: ho dato la mia disponibilità a discuterne, ma ho sempre sostenuto che il vero valore è l'unità del centrodestra». Anche se Attilio Fontana non ha ancora sciolto la riserva, la sua ricandidatura sembra sempre più vicina. Ma secondo il governatore lombardo, «l'unica cosa importante» è la compattezza della coalizione: «Poi se ci sono io o no cambia poco». Se fosse per Matteo Salvini la partita sarebbe già chiusa. Su Fontana «io dico sì - ha spiegato il leader del Carroccio ma siamo una squadra e quindi non basta il parere mio e della Lega». Che la Lombardia sia tornata a essere «un punto di riferimento» è sotto gli occhi di tutti. L'auspicio di Salvini è che «questo giudizio sia condiviso anche dagli alleati». Perché se è vero che «squadra che vince non si cambia», al tempo stesso «io non impongo nulla a nessuno».

Ma gli alleati, prima di concedere il loro via libera, speravano quantomeno in un incontro: «Io fino al 12 giugno sono impegnato in più di 900 Comuni che vanno al voto e per i referendum sulla giustizia. Dal 13 giugno possiamo parlare di tutto il resto», ha assicurato Salvini che ha poi aggiunto: «Ho visto qualche sondaggio che dice che in Regione il centrodestra e Fontana sono in vantaggio tra i 15 e i 20 punti, ma non mi interessa. Mi intessa lavorare al progetto del futuro. Il centrodestra non perda tempo a polemizzare». Non si fa attendere la replica di Fratelli d'Italia: «Ci affrettiamo tanto a parlare della Lombardia ma prima c'è la Sicilia», ha avvertito la coordinatrice lombarda del partito Daniela Santanchè prima di affondare il colpo: «Salvini dovrebbe dire che la squadra che vince non si cambia anche in Sicilia. Siccome manteniamo gli impegni sugli uscenti, noi continuiamo a essere su quella posizione».

A Santanchè non va giù «il metodo», perché quello utilizzato dal capo del Carroccio «non è elegante e io sarei contenta se cambiasse ha continuato gli annunci si devono fare come coalizione, anche per dare più forza ai candidati». Insomma, «le fughe in avanti non servono, se non a dimostrare una cosa certa: l'affanno. E noi, come Fdi, non siamo in affanno». E dunque «prima di decidere la squadra e i particolari si fanno i tavoli di coalizione, si parla e poi si fanno gli annunci». Per la coordinatrice lombarda di Forza Italia Licia Ronzulli «Fontana ha lavorato molto bene insieme a tutta la giunta e alla squadra di centrodestra, resistendo agli attacchi della sinistra in una fase critica per il Paese e particolarmente drammatica per la Regione».

nche la magistratura «ha recentemente confermato la correttezza del suo operato ha sottolineato l'azzurra - scacciando le ombre che strumentalmente qualcuno dall'altra parte del campo voleva far sorgere attorno alla sua persona».

E anche se «la coalizione affronterà il tema delle candidature alle regionali dopo la tornata amministrativa», una cosa è certa: «La nostra bussola resta quella dell'unità della coalizione ha concluso Ronzulli - che rappresenta un valore aggiunto e irrinunciabile e che porterà, come sempre, alla scelta dei candidati migliori».

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