«Letizia Moratti è un pezzo importante della squadra, ma ovviamente è la vice di Attilio Fontana. Se il presidente ritenesse di andare avanti, penso che ne avrebbe tutto il titolo». Matteo Salvini blinda il governatore lombardo e insiste sulla sua ricandidatura alla guida della Regione.
Il leader della Lega, prima di votare a Milano, ha assicurato che vedrà Moratti, «sicuramente nei prossimi giorni» e anche se la corsa al bis di Fontana sembra ormai scontata, per non indispettire gli alleati Salvini ha ribadito che «comunque «a coalizione ne dovrà parlare». Incontri che avverranno presto: «A tutti ho chiesto di aspettare il referendum», ha aggiunto il capo del Carroccio sottolineando che il problema, semmai, è a sinistra. «È un buon segno che debbano venire a cercare nella giunta Fontana per trovare un candidato buono - ha infierito sugli avversari - A Carlo Calenda e Matteo Renzi propongo anche Guido Guidesi, Claudia Terzi e Alessandra Locatelli». Effettivamente il centrosinistra è ancora in alto mare. Il candidato doveva arrivare entro giugno, poi la decisione è slittata a «dopo l'estate». Il segretario del Pd Enrico Letta vorrebbe lasciare l'ultima parola agli esponenti del territorio e mettere in piedi un carrozzone il più largo possibile. Ma al netto delle dichiarazioni di facciata, nemmeno l'ex premier sembra davvero convinto di sbancare in Lombardia. Il sogno proibito rimane il sindaco di Milano Beppe Sala che più volte ha già risposto «picche», invitando senza successo la coalizione a scegliere il cavallo giusto prima delle vacanze. Ma Pd e 5Stelle non riescono a mettersi d'accordo nemmeno sulla modalità di scelta. I dem considerano le primarie uno strumento sempre valido, i pentastellati, invece, non sono convinti. E se il candidato «sarà troppo a sinistra», come ha avvertito Calenda qualche giorno fa, i riformisti valuteranno un profilo terzo. Il corteggiamento del leader di Azione nei confronti di Moratti ha spiazzato un po' tutti. Così come non è passato inosservato lo scambio di battute tra i due, con la vicepresidente che ha ringraziato Calenda, specificando che sulle regionali ci sono «diverse ipotesi e riflessioni in corso».
Fontana non si è scomposto, anche se è rimasto sorpreso dalle sue dichiarazioni. Non molto apprezzate. A ogni modo il presidente resta assolutamente sereno e va dritto per la sua strada, consapevole del fatto che per il centrodestra l'unica candidatura forte al momento sul tavolo corrisponde al suo identikit. Ma è altrettanto convinto che la stella polare sia sempre l'unità del centrodestra, da non disperdere per concedere spazi agli avversari. Fontana nelle ultime settimane ha incassato il sostegno non solo di Salvini, ma di tutta la coalizione, con Fratelli d'Italia che prima, però, vorrebbe discutere sul futuro del governatore Nello Musumeci in Sicilia. «Noi siamo persone leali e di parola che rispettano gli accordi», ha fatto notare la coordinatrice lombarda del partito Daniela Santanchè. «Come criterio abbiamo sempre avuto che gli uscenti sono ricandidati ha ribadito Fontana è l'uscente e quindi è il candidato».
E questo senza nulla togliere a Moratti che la stessa Giorgia Meloni aveva incontrato qualche mese fa a ridosso delle elezioni del presidente della Repubblica: «Una donna ottima e capace», secondo Santanchè, che «ha dimostrato di saper fare molto bene» prima con la riforma sanitaria e dopo orchestrando una campagna vaccinale da record. «Ma è una persona che ha giocato sempre nel nostro campo ha concluso Se fossi in lei non sarei contenta delle parole di Calenda».
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