Da San Siro alla 90/91 il (vero) piano periferie da 220 milioni di euro

Fondi da Roma dopo le chiacchiere di Sala. E doppio attacco di Morelli sul PalaItalia

Da San Siro alla 90/91 il (vero) piano periferie da 220 milioni di euro

Si chiuderà (finalmente) il «cerchio» della 90/91, dopo anni di annunci il filobus correrà in sede riservata anche da piazza Zavattari a piazza Stuparich. Verranno demoliti e costruiti ex novo i palazzi popolari di via dei Giaggioli, sarà realizzata una nuova biblioteca in via Odazio (al Lorenteggio), una scuola media in via Strozzi, l'immobile di via Newton 15 darà alloggi temporanei a chi è in stato di emergenza. Ci saranno importanti interventi di riqualificazione nelle aree lungo la tratta della M4, «un ristoro per i quartieri, da San Cristoforo al Lorenteggio, che da anni subiscono i disagi dei cantieri». Parola di Alessandro Morelli viceministro alle Infrastrutture e capogruppo uscente della Lega in Comune, che ieri ha presentato gli interventi del Programma innovativo nazionale per la Qualità dell'abitare (PinQuA), un piano da 220 milioni finanziati al 90% dal Ministero. Il «vero» piano periferie, dopo quello annunciato in pompa magna 5 anni fa dal sindaco Beppe Sala. Morelli da viceministro ha sorvegliato che Milano ottenesse una grossa fetta dei fondi Ue e sottolinea: «Io sono un sindacalista milanese, lavoro per la città a prescindere da chi la governa e chiunque sarà il futuro sindaco avrà in dote quartieri riqualificati anche in ottica 2026». Nella legge di Bilancio 2020 il Ministero aveva stanziato 400 milioni per finanziare progetti per la Qualità dell'abitare, con i 2,8 miliardi Ue del Pnrr ha potuto mettere sul piatto 3,2 miliardi per il Paese e accogliere 271 proposte di Comuni e Regioni. E 17 di queste sono in Lombardia, 5 a Milano (per un totale di 22 interventi). «Incassa» 197 milioni da Roma e con la parte degli enti locali arriva ad un piano da 221 milioni. Circa 157 milioni vanno su due proposte «pilota», altamente strategiche e 63 su tre proposte «standard», coperte ciascuna con 15 milioni al massimo). La «proposta pilota 1» da sola ottiene 100 milioni e prevede la riqualificazione dei quartieri popolari San Siro, Inganni, Cardellino, Val Vabona, Corva, Lorenteggio, Giambellino, Primaticcio, San Cristoforo, Ludovico il Moro, Martinelli. La «proposta pilota 2»: 57,8 milioni per riqualificare il Gratosoglio con rilancio di spazi pubblici e servizi, aree verdi e pedonali. Le proposte «standard» cambieranno il volto del quartiere Mazzini (19 milioni in totale), quartieri Olmi e Niguarda ( 29 milioni) e San Siro (15). Tempi stringenti: i fondi vanno spesi entro il 2027. Altri flash delle opere in arrivo: restyling della ciclabile Olona-Modestino-Solari, efficientamento energetico di 10 edifici popolari, nuova illuminazione e alloggi per anziani al Gratosoglio. Senza citare Sala, Morelli sottolinea: «Che ci siano interi quartieri da riqualificare dimostra che la cura della città non è stata importante, ne prendiamo atto». E tira due bordate a Sala su nodi legati al PalaItalia, l'arena olimpica a Santa Giulia:una sul ricorso al Tar della famiglia Cabassi («era il segreto di Pulcinella, il Comune avrebbe potuto interloquire per evitarlo. L'arena è una priorità, se serviranno modifiche normative le faremo») e sull'«idea assurda di una mobilità del 25% green accanto alla tangenziale e dove oltre agli spettatori diretti all'arena ci saranno mall e uffici. Si rischiano code».

Sala e l'assessore Maran ribattono: «Chissà perché arrivano attacchi da Morelli a 10 giorni dalle elezioni. Stiamo adeguando il progetto, è un non problema. I Cabassi invece difendono il Forum di Assago come un monopolio e non può essere, servono altri palazzetti».

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