Se il 70% dei sussidi del Comune di Milano destinati alle famiglie in crisi economica finiscono a nuclei famigliari stranieri, sempre agli stranieri viene elargito anche il 50% delle borse lavoro. A rimarcare l'ennesima ingiustizia ai danni dei «nostri» è Sivia Sardone, consigliere comunale di Forza Italia, autrice di un'interrogazione sull'argomento. «Ho chiesto all'assessore Majorino quante borse lavoro siano state attivate negli ultimi due anni e a chi siano state destinate. La risposta, purtroppo, dimostra uno squilibrio che danneggia come al solito, con la sinistra a Palazzo Marino, gli italiani in difficoltà» dichiara la Sardone.
Nel 2016 le borse lavoro ammontano a 1664 e il numero di beneficiari è di 1138; al 30 giugno 2017 le borse attivate di quest'anno sono 745 a favore di 585 persone.
Nel 2016 i beneficiari stranieri sono stati 544 e gli italiani 594 mentre per il 2017 siamo a 300 italiani e 285 stranieri. Nel 2016 il totale messo a disposizione dei bisonosi è stato di 1.585.734 euro mentre al 30 giugno l'esborso del Comune è stato di 470.134 euro.
Donate dal Celav (Centro di mediazione al lavoro) le borse lavoro servono ad aiutare disoccupati e persone in difficoltà, grazie a un contributo di 500 euro al mese.
«Il dato del 50% a stranieri risulta fuori proporzione rispetto al peso, in termine di popolazione, degli stranieri a Milano. È l'ennesima dimostrazione della vocazione anti-italiana e immigrazionista della sinistra con i soldi dei milanesi».
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