In scena donne gelose e... non rieducabili

Una miscellanea teatrale: Milano, città come si conviene, permette che un qualunque mercoledì, non di necessità un mercoledì da leoni, si possano spulciare i programmi delle sale e decidere, con un pochino di sale critico, che cosa vedere nei prossimi giorni. Partiamo dal boccone prelibato, Le donne gelose , in scena da domani al 22 novembre al Piccolo Teatro Studio, una delle tre sedi della formidabile macchina spettacolare governata da Roberto Escobar. «Una commedia spudorata»: così la presenta il 34enne regista veneto Giorgio Sangati. Si tratta di uno dei testi meno frequentati di Carlo Goldoni, scelto da Luca Ronconi, poco più di un anno fa, per la messa in scena. Poi le potenze superne hanno chiamato Ronconi a far compagnia a drammaturghi e registi scomparsi, e «Le donne gelose» sono rimaste orfane di un nome altisonante, ma affidate a un giovane di talento, un artista di bottega. «Sangati non ha copiato da Luca, semmai ha giustamente rubato da lui», dice il gran capo Escobar. Il testo è in lingua veneziana: ci saranno i sovratitoli in italiano, per capirne ogni sfumatura. La nuova produzione, ovviamente, è del Piccolo; tra gli attori allievi della blasonata scuola di casa, dalla quale è uscito anche Sangati. «A muovere i personaggi - spiega il regista - è il tornaconto personale. Non c'è mai un interesse collettivo da salvaguardare. Siamo in una Venezia cinica e chiusa. Tutto emana un senso di morte, ma il lugubre combatte con i colori di Arlecchino, e i colori saranno una sorpresa dello spettacolo. La vicenda, che debuttò a Venezia nel 1752, si svolge nel ridotto di un teatro, invece che tra calli e campielli». In scena, personaggi mascherati, che si spiano l'un l'altro, che tramano, che vivono tra pettegolezzi e profittevoli meschinità in un mondo angoscioso e falso poi ingoiato dal suo stesso vuoto. Piace ai registi legare i testi dei drammaturghi, siano Shakespeare o Goldoni, Euripide o Pirandello, ai tempi presenti.

La storia di una donna non gelosa, ma coraggiosa fino alla morte, è invece in scena ancora per cinque repliche all'Out Off. Primo spettacolo del progetto al femminile di Elena Ardigo, Donna non rieducabile è il memorandum teatrale su Anna Politkovskaja, la giornalista russa uccisa perché i reportage sulla Cecenia, e l'opposizione a Putin, la resero scomoda. C'è molta danza, questa settimana: al Franco Parenti le coreografie di Mathurin Bolze sfidano la gravità con Fenêtres , tratto da «Il barone rampante» di Italo Calvino. Il protagonista del racconto, Cosimo, vive su un albero, a teatro l'eroe vive in un cubo con finestre, e vola leggero tra i sogni. Al Crt Teatro dell'Arte, danza cinese con Twin Cities Portraits : fino al 25 ottobre la compagnia Xin-Art-Lab presenta due ritratti coreografici di Pechino e Shanghai.

Chiudiamo tornando al Piccolo, al Grassi, dove va in scena Incendi , di Wajdi Mouawad, regia di Guido De Monticelli, produzione Sardegna Teatro: due fratelli scoprono, grazie a un testamento, la vicenda della loro famiglia, che parte dal Libano in fiamme. Domani alle 17, regista e compagnia incontrano il pubblico nel Chiostro di via Rovello.

Se si vuole ridere, nulla di meglio che un salto al Teatro della Cooperativa. Fino a domenica tiene banco Il rompiballe , con Max Pisu e Claudio Batta: le peripezie alla Billy Wilder di un killer disturbato da un fotografo pasticcione.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica