Per gli scout arriva lo sfratto con Leonka e Macao si dialoga

Ci vorrebbe una giunta Pisapia anche a Busto Arsizio. Altrochè Lega, altrochè Pdl. Ci vorrebbe la manica «larga» dell'amministrazione milanese per salvare il più grande gruppo di scout italiano che si trova sotto sfratto. Fossero a Milano i seicento «lupetti» bustocchi sicuramente avrebbero vita più facile e se la caverebbero così come sta accadendo per Macao e così come accadrà per il Leoncavallo. Ma dalle loro parti tira brutta aria. In due righe la storia che va avanti da qualche anno. Gli scout dell'Agesci dal 2004 stabiliscono la loro sede nell'ex Macello di Busto. E fanno anche lavori di ripristino, ovviamente pagandoseli. Ora l'ex municipalizzata però li sfratta dicendo che non ne hanno titolo e che manca un contratto di locazione. Insomma sono abusivi. Fosse successo a Milano con molta probabilità l'avrebbero fatta franca ma a Busto non funziona cosi. Anche perchè il vecchio Macello che prima era anche l'ex comando dei vigili nel nuovo piano urbanistico è considerato un intralcio e quindi dovrebbe essere abbattutto. Nicola Paolantonio, l'avvocato chiamato a difendere gli scout è tranquillo: «Non è stato commesso alcun atto illegittimo o irregolare perchè nel 2004 quello spazio è stato assegnato al gruppo su decisione dell'allora amministrazione comunale. E i documenti che lo testimoniano, ma che l'ex municipalizzata non riesce a trovare, ovviamente esistono». Sia lex municipalizzata Agesp sia Agesci non vogliono arrivare alla guerra. «Siamo disponibilissimi a sederci ad un tavolo a parlare -conferma il legale- anche perchè non abbiamo nulla da temere». Insomma dialogo. Come a Milano dove forse si dialoga anche troppo e dove (sempre forse, altrimenti qualcuno si offende) con i vari, Leonka, Macao, e collettivi vari la tolleranza è davvero troppa. Così mentre si procede spediti ad una prossima santificazione della ormai avviatissima «spa» Leoncavallo ispirandosi alla partenopea filosofia dello «scurdammoce o' passato..» su Macao che, zitto zitto, da mesi vive e festeggia nell'ex Macello poco o nulla si fa. «Non ci sono illegalità di serie A e diserie B, ma c'è una competenza specifica del prefetto e non del Comune. E noi collaboriamo» se n'è in pratica lavato le mani ieri l'assessore alla sicurezza Marco Granelli. Certo che il Comune collabora anche se non si capisce bene con chi. E' ancora vivo il ricordo del sindaco Giuliano Pisapia che rassicurava e prometteva aiuti ai lavoratori dello spettacolo che avevano occupato la Torre Galfa. Pochi mesi fa. E ora? Ora sembra che il «problema» sia diventato del prefetto. «C'è una denuncia di Sogemi e Lombardi - ha spiegato Granelli -individuerà i tempi e i modi più opportuni per una soluzione che eviti di spostare solo il problema». Allora si sgombera? Difficile anche perchè bisognerebbe scendere a patti con chi in giunta non la pensa così a cominciare dal collega di Granelli, l'assessore Stefano Boeri. E non solo lui. Altri invece spingono per chiudere la questione:_«Se non si ristabilisce la legalità all'interno dell'ex Macello- ha tuonato l'ex vicesindaco Riccardo De Corato- queste sono solo chiacchiere». O forse no a sentire Mirko Mazzali di Sel, presidente della commissione Sicurezza: «Macao è pure un tema di legalità, ma il problema all'Ortomercato è la presenza, dimostrata nel passato, di infiltrazioni criminali». Punto. Anzi no, perchè ai sindacati la frase del compagno Mazzali non è tanto piaciuta. Per niente par di capire: «Non scherziamo- ha tagliato corto Corrado Mandreoli, della Camera del Lavoro- Non si può mettere sullo stesso piano Macao con la situazione pesante di minacce, intimidazioni e fatti gravi con i quali chi opera all'Ortomercato si misura ogni giorno». Vero. All'Ortomercato i lavoratori lavorano davvero e non hanno tempo per feste e “performance“ in cui sembrano specializzati i loro «colleghi» dello spettacolo. Però guai a toccarli.

Così i poveri seicento lupetti di Busto Arsizio fanno ancora più tenerezza, minacciati di sfratto da chi probabilmente non farà loro sconti. Un consiglio: se mai dovessero trovarsi in mezzo a una strada non si spaventino e si facciano un giro a Milano. Qui una Torre, un ex Macello o un vecchio stabile del Comune non si negano a nessuno.

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