Senza acqua per i campi sos per raccolti e cibo

Accordo per altri 6 milioni di metri cubi a Como ma gli agricoltori lanciano il nuovo allarme

Senza acqua per i campi sos per raccolti e cibo

Nuovo accordo e ma è ancora allarme fra gli agricoltori. Sarà così anche nei prossimi giorni, finché non pioverà. Perché con l'emergenza siccità rischiano di essere compromesse anche le produzioni agroalimentari.

Nelle campagne - avverte Coldiretti Lombardia - già oggi si stimano cali di circa un terzo per le produzioni di orzo, frumento e riso, mentre le perdite per i foraggi si avvicinano al 50%, come il calo stimato per il mais. Nelle stalle le mucche stanno producendo fino al 20% in meno di latte, ma siccità e caldo minacciano anche le mandrie che risalgono verso i pascoli di montagna in cerca di erba e temperature più fresche. «Uno scenario allarmante - conclude Coldiretti - soprattutto se si tiene conto che in Lombardia si producono oltre il 40% del riso made in Italy, il 45% del latte e il 34% del mais nazionale, ma si allevano anche la metà dei maiali italiani».

Senza acqua, sarà sos per il cibo insomma. E in vista dello stop alle erogazioni dai laghi, a cominciare da quello d'Idro, Coldiretti chiede altri passi. Ieri la Regione ha annunciato un nuovo accordo. Circa 6 milioni di metri cubi al giorno sono in arrivo al lago di Como. È il quantitativo che gli idroelettrici metteranno a disposizione. Dopo il primo accordo del 16 giugno (4 milioni di metri cubi al giorno), rinnovato il 27 giugno e poi integrato fino a 5,7 milioni l'8 luglio, ora si arriverà a 6 milioni di metri cubi al giorno fino al 25 luglio. «Il continuo e quotidiano lavoro che stiamo portando avanti con il presidente Fontana ci ha consentito di chiudere il quarto accordo con i gestori idroelettrici», dice l'assessore regionale Massimo Sertori.

A partire da giugno, entro fine luglio, i gestori idroelettrici italiani nel bacino dell'Adda-Mera avranno turbinato verso il lago di Como un totale di 225 milioni di metri cubi d'acqua. Di fatto da oggi e fino al 25 luglio saranno turbinati 60 milioni di metri cubi e si cercherà di farli arrivare a lago nel modo più continuo possibile, compatibilmente con l'organizzazione dei gestori, le esigenze della rete elettrica nazionale e le capacità tecniche delle turbine. Gli operatori hanno quindi accettato l'invito della Regione Lombardia ad un ulteriore sforzo che ha come obiettivo quello di garantire la prima irrigazione, il primo raccolto e altezze accettabili del lago di Como fino al 25 luglio. «Abbiamo iniziato a giugno - spiega Sertori - una stagione irrigua con il 38% dell'acqua di cui normalmente dispone il sistema lombardo. E quest'anno la pochissima neve che è caduta nell'inverno a giugno si era già tutta sciolta».

«Riconosciamo l'impegno di Regione Lombardia nel gestire una situazione estremamente difficile e complessa su più fronti - dice Paolo Carra, vicepresidente di Coldiretti Lombardia - ma ora serve un ulteriore sforzo: facciamo appello a tutte le istituzioni

interessate affinchè si possa trovare una soluzione per evitare la perdita di quanto finora gli agricoltori sono riusciti a salvare nonostante la grave crisi idrica in atto, e scongiurare così ulteriori perdite nei raccolti».

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