La scala A e B erano state sgomberate la settimana scorsa. Ieri polizia e carabinieri hanno provveduto a far liberare gli appartamenti occupati abusivamente sulle scale C e D nella palazzina di via Neera 7, nel quartiere Stadera.
Le operazioni di sgombero, iniziate intorno alle 8 di ieri mattina, sono terminate circa dodici ore più tardi, poco dopo le 20. Quando gli operai dell'Aler sono stati in grado di mettere definitivamente in sicurezza gli appartamenti coinvolti, iniziando i lavori di ristrutturazione.
Durante le prime fasi dell'operazione, precisamente intorno alle 11.30, si sono registrati diversi momenti di tensione tra la polizia - intervenuta con un mezzo blindato e tre camionette, coadiuvata da due pattuglie dei vigili urbani che hanno bloccato la via - e un gruppo composto da circa 200 persone tra un'ottantina di occupanti abusivi (perlopiù tutti sudamericani), militanti dei comitati degli inquilini e giovani del centro sociale «Il Cantiere».
Il gruppo di manifestanti, all'arrivo della polizia, si è schierato di fronte allo stabile per impedirne l'accesso, creando un piccolo sbarramento fatto anche di cassonetti rovesciati e materiale di fortuna, come un ramo d'albero. I due schieramenti sono entrati in contatto quando le forze dell'ordine hanno forzato lo sbarramento, ottenendo in risposta il lancio di alcuni oggetti.
Altri attimi di tensione si sono registrati sulle scale e di nuovo all'uscita dello stabile. Il personale del 118, intervenuto con tre mezzi, ha trasportato in ospedale tre donne straniere, tutte occupanti abusive di via Neera, di cui una incinta, per lievi malori.
I manifestanti hanno ricostruito l'accaduto parlando di «violenze, devastazioni e saccheggio» a opera delle forze dell'ordine e criticando ironicamente «la Milano della giunta gentile».
La polizia prenderà in esame le immagini per valutare eventuali denunce.
Sgomberato il palazzo, si cercano le soluzioni. Una parte degli sgomberati è stata inserite nelle liste di assegnazione degli alloggi Aler, un altro gruppo sarà trasferito in via Barzaghi al centro della Protezione civile. Resta da capire il destino dei nuclei familiari non residenti a Milano per i quali l'amministrazione non ha competenza per intervenire.
Da giugno il Comune ha in previsione 150 blitz anti abusivi. A Palazzo Marino lo hanno battezzato «metodo Montello»: cacciare fuori dalle case popolari occupate abusivamente chi arreca danno alla collettività, denunciandolo, e trovare invece una sistemazione per chi si è trovato a prendersi un appartamento per disperazione. Il modello è stato testato mercoledì 20 giugno in viale Montello 6, nel palazzo del Policlinico occupato da quarant'anni dai Cosco, noto clan dell'ndrangheta, liberato da carabinieri e polizia.
A breve, dopo viale Montello e lo Stadera, partirà una seconda ondata di blitz nelle zone di Giambellino, Zama-Salomone e Niguarda.
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