Jeans, giubbino di renna e l'aria informale di chi non se la tira per niente, ieri alle 10.30 Giuliano Pisapia si è presentato in via Giambellino 60 dove un gruppo di 42 cittadini da un'ora e mezza stava ripulendo 570 metri quadrati di muri «sporcati» da oltre 600 graffiti vandalici. L'occasione era propizia per prendere un bell'impegno con i cittadini: l'associazione nazionale antigraffiti - che ha sede a Milano ed è presieduta dal consigliere comunale del Pdl Fabrizio De Pasquale - aveva organizzato l'edizione 0 della giornata nazionale contro i graffiti insieme a Bollate, Monza, Roma, Ascoli, Firenze, Venezia e Como, città aggiuntasi in extremis proprio ieri all'iniziativa. Il sindaco di Milano, accompagnato dal fido responsabile dell'ufficio relazioni con la città Paolo Limonta, non si è tirato indietro. «Vogliamo capire perché questi ragazzi sporcano i muri, le ragioni del loro agire - ha dichiarato davanti ai volontari Pisapia -, ma entreremo comunque in una nuova fase». Una frase che farebbe almeno intuire un impegno, da parte del sindaco di Milano, a punire, in qualche modo, chi commette reato imbrattando con disegni di dubbio gusto (non si parla di murales o di opere d'arte che, comunque, fatti senza un'autorizzazione, su muri pubblici o privati, costituiscono un'illegalità) la propria città.
Dopo aver parlato un po' con i cittadini, mostratisi disponibili a collaborare con il Comune in tal senso, il sindaco ha pagato a tutti il caffé. Prima di andarsene Andrea Amato, segretario dell'associazione antigraffiti ma anche dipendente della Scala - è riuscito a strappargli anche una promessa: far ripulire la facciata del grande teatro di via Verdi, da tempo sporca di graffiti e tag, per la prima del 9 dicembre. «Lo avremmo già fatto noi volontari - ha spiegato Amato - ma trattandosi di uno edificio vincolato a livello architettonico dai Beni culturali, la Sovrintendenza ce lo vieta».
Tutti contenti allora? Mica tanto. Naturalmente i volontari si sono sentiti rinfrancati nel loro impegno (hanno lavorato fino alle 13 e il risultato, alla fine, era notevole) dalla presenza di Pisapia. Tuttavia alle parole devono seguire i fatti. E possibilmente non in tempi biblici. «Il degrado non ha colore politico - spiega De Pasquale -. Per questo aspettiamo che la giunta faccia qualcosa. Ad esempio attendiamo il ritorno dei vigili antidegrado. E poiché Amsa, sempre per ordine della giunta, da un anno non pulisce i muri, speriamo venga fatto partire il bando, più volte promesso, per pulire le scritte che imbrattano».
Anche il vice-presidente del Consiglio comunale Riccardo De Corato ha espresso la sua perplessità in merito alla presenza di ieri del sindaco al Giambellino.
«Il solito cerchiobottismo di Pisapia - sottolinea De Corato -, che offre il caffé a chi pulisce i graffiti mentre, il 9 gennaio scorso, nel Bomboletta day, ha fatto esibire i graffitari per 24 ore e poi li ha ricevuti nella sala più prestigiosa di Palazzo Marino per premiarli!».
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