Lei - la vera «pietra dello scandalo», nonché causa principale di tutta questa brutta storia - davanti all'amante che colpiva il marito con una spranga di ferro dopo che quest'ultimo li aveva sorpresi insieme, non ha aiutato né l'uno né l'altro, ma ha pensato bene di salire in auto e guadagnare la fuga. E persino dinnanzi ai carabinieri della stazione di Melzo e del nucleo operativo della compagnia di Cassano d'Adda, che l'hanno «vista» nei filmati di una telecamera posizionata sul posto dell'aggressione e che quindi non hanno dubbi sulla sua presenza in quel momento (confermata, badate, persino dall'amante!), la signora continua tuttora a negare di essere mai stata presente alla zuffa.
Tutto assumerebbe un aspetto pecoreccio, quasi ridicolo. Se solo non ci fosse un pensionato di 79 anni (il marito) in coma al San Raffaele (le sue possibilità di sopravvivenza secondo i medici sono ridotte all'osso) e un 47enne, titolare di un'officina meccanica a Vignate, finora incensurato (l'amante) ora agli arresti con l'accusa di tentato omicidio volontario. Sulla signora in questione - una cinquantenne madre di due figli, moglie del primo e amante del secondo - invece non pende alcuna accusa. Almeno dal punto di vista strettamente giuridico.
Ma veniamo ai fatti. A Pioltello c'è una coppia in crisi. Lui ha 79 anni e lei 50. Sono sposati solo da qualche anno, è vero. E per entrambi si tratta di seconde nozze. Tuttavia da tempo qualcosa non va. La moglie, che gestisce un'attività commerciale in una zona industriale di Vignate, stanca di un rapporto ormai agli sgoccioli, intrattiene una relazione con un artigiano divorziato di 47 anni, titolare di un'officina meccanica in via Friuli, a due passi dal posto di lavoro della donna. Il marito intuisce che la moglie gli nasconde qualcosa, forse la segue. E venerdì sera decide di sorprendere i due amanti che s'incontrano nell'officina. Così, intorno alle 2.30, si reca in via Friuli, con un coltello.
La coppia fedifraga si trova davanti il pensionato all'improvviso. Come testimoniano le immagini delle telecamere all'esterno dell'officina, il 47enne non viene subito assalito dal marito geloso che fa uscire fuori dal capannone sia lui che la moglie. L'amante potrebbe scappare, chiamare aiuto. Invece no. Dinnanzi al pensionato armato di coltello, rientra in officina, afferra una sbarra di ferro, esce e lo colpisce in testa.
Mentre la donna fugge, il ferito, crollato a terra privo di sensi, viene soccorso da un vigilantes che sorveglia nottetempo la zona. E che chiama i carabinieri. Davanti a loro l'artigiano sostiene di essersi dovuto difendere per non soccombere. La ricostruzione fatta dagli investigatori dell'Arma, però, racconta una storia tutta diversa.
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