La prima prova per San Siro c'è già stata, sabato sera con l'amichevole Inter Pisa disputata davanti a mille spettatori sui 70mila posti a sedere. Questa sera toccherà al Milan che sfiderà il Bologna per il campionato di serie A. Così per la Supercoppa italiana 2020 di Basket disputata dall'Olimpia Milano (in deroga) al Mediolanum Forum di Assago. Anche in questo caso 700 gli spettatori sugli spalti su 12.500 posti di capienza massima. Numeri che Beppe Marotta amministratore delegato dell'Inter commentava così: «I ricavi del botteghino sono importanti per i nostri bilanci e mille spettatori non rappresentano una voce significativa per gli incassi di una società di calcio. Questa prolungata rinuncia agli introiti da biglietti e abbonamenti crea notevoli problemi ai club italiani. Col Pisa abbiamo fatto entrare mille spettatoridopo aver provato la temperatura a tutti all'ingresso. Tutti con la mascherina e distanziati di 4-5 seggiolini, seguendo le indicazioni. Possiamo ripetere questo schema per il campionato».
Ancora più complessa la situazione per le squadre di altri sport che giocano in palazzetti più piccoli seppur solitamente affollati come l'Allianz Cloud (ex Palalido), il palazzetto del Powervolley Milano, la milanese che milita nella Superlega, massima serie del campionato italiano di pallavolo maschile. Un palazzetto che ha una capienza massima di 5300 posti e che, al momento, potrà ospitare massimo 700 fans. Dalla trasferta a Vibo Valentia, dove ha sconfitto la Tonno Calippo agli ottavi di finale di Coppa Italia la delibera della Regione Lombardia viene accolta con plauso: «Bene la riapertura al pubblico, se vogliamo essere lungimiranti dobbiamo ripartire gradualmente e ci adeguiamo - commenta la squadra -. Organizzeremo la prima partita in casa, dopo il lock down, con il pubblico domenica contro il Cisterna. Certo, sarebbe opportuno poter sfruttare il 25 per cento della capienza effettiva, ovvero almeno i 1300 posti dell'Allianz Cloud, contro i 700 massimi concessi. Il basket non gode di diritti tv, ma basa i suoi bilanci sulle sponsorizzazioni e sui biglietti e 600 ticket fanno la differenza, basti pensare che all'ultima partita disputata lo scorso febbraio avevamo 4200 spettatori».
La richiesta che si leva in coro dalle squadre milanesi che gestiscono palazzetti capienti, è di eliminare il tetto massimo dei 700 spettatori al chiuso e dei 1000 all'aperto, e mantenere il limite del 25 per cento della capienza degli impianti come prevede la delibera.
Punto su cui lo stesso assessore regionale allo Sport Martina Cambiaghi è d'accordo: «Abbiamo voluto riaprire gli stadi al pubblico, sia chiaro per tutti gli sport e di tutti i campionati, non solo la seria A di calcio, facendo un passo avanti rispetto al governo che ancora non ha emanato linee guida nazionali, perchè i campionati devono ripartire. Detto ciò il prossimo passo sarà ragionare sulla 25 per cento della capienza effettiva dei palazzetti, eliminando il limite massimo che non ha senso per strutture come San Siro o il Mediolanum Forum».
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