Su trasporti, sanità e casa. Sala ora "cerca" la Regione

Nel discorso d'insediamento chiede dialogo a Fontana. Bernardo: "Faremo opposizione vigile e costruttiva"

Su trasporti, sanità e casa. Sala ora "cerca" la Regione

Dialogo con Regione su gestione e riqualificazione delle case popolari, sanità e trasporti. Beppe Sala presenta le linee di indirizzo del secondo mandato e lancia tre appelli al governatore Attilio Fontana per lavorare insieme sul futuro di Milano. Il Comune, spiega, «rafforzerà la mobilità sostenibile interna con l'elettrificazione dei bus entro il 2030, agevolando l'uso dei mezzi pubblici Atm e creando zone a 30 all'ora. Occorre un dialogo adeguato all'altezza della sfida climatica con Regione per potenziare il trasporto pubblico utilizzato dai pendolari che lavorano a Milano, e disincentivare l'utilizzo delle auto inquinanti, sulla scia di quanto fatto fin qui con Area C e Area B. Siamo riconoscenti a chi viene da fuori Milano ma una parte consistente dello smog che respirano i milanesi dipende da loro». Secondo, l agestione delle case oggi divise tra Mm e Aler. Difende dalle ironie del centrodestra l'assessore Pierfrancesco Maran, «demansionato» come dice Gianluca Comazzi (Fi), dall'Urbanistica gestita nel «Sala 1» alla Casa. «É un assessorato importantissimo» insiste il sindaco. Il «dialogo con Regione sarà ancora più essenziale per riqualificare le case popolari in cui vice il 10% della popolazione milanese». Terzo, «sul tema dei servizi sanitari territoriali e garantiamo a Regione la nostra massima collaborazione».

Sala sostiene che l'ecologismo «non è un vezzo come qualcuno vuol far credere ma una grande occasione di generazione di lavoro». Promette la circle line e la M5 fino a Monza. I fondi del Pnrr «saranno la leva per il futuro, contrasteremo con la massima fermezza infiltrazioni mafiose e tentativi di corruzione». Il programma appena illustrato nelle sue linee principali, se sostenuto con convinzione da voi tutti consiglieri comunali, di maggioranza e spero spesso anche di opposizione, assicurerà a Milano di arrivare più verde, più digitale, più connessa, più giusta e più internazionale a quell'appuntamento. Rivendica per Milano un «ruolo di laboratorio politico per il Paese che ispira l'Italia e l'Europa». E i Giochi invernali 2026 «riporteranno la nostra città al centro dell'attenzione internazionale». Chiede la collaborazione del centrodestra: «Il programma, se sostenuto con convinzione da tutti i consiglieri, maggioranza e spero spesso anche da opposizione, assicurerà a Milano di arrivare più verde, più digitale, più connessa, più giusta e più internazionale a quell'appuntamento».

Lunedì scorso aveva già incontrato a Palazzo Marino l'ex sfidante del centrodestra Luca Bernardo che in aula garantisce «un'opposizione vigile e costruttiva». Sull'ambiente chiede però «un approccio non ideologico, non saremo a favore di piste costruite nottetempo creando traffico e sicurezza». Silvia Sardone (Lega) auspica che Sala «trovi l'entusiasmo che non ho mai visto in 5 anni». Il capogruppo Fi Alessandro De Chirico non ha sentito parlare di «soluzioni contro le occupazioni abusive, abbattimento delle barriere architettoniche, interventi sull'aliquota Irpef».

E bacchetta Sala che è uscito dall'aula mentre lui parla. Se chiede dialogo all'opposizione, parte male. De Chirico apre comunque «uno spiraglio» di fiducia, astenendosi sul voto al programma. Il capogruppo della Lega Alessandro Verri conferma invece voto contrario.

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