Suona Ron Carter, leggenda del jazz

Il contrabbassista al Blue Note. Al Forum di Assago Silvestri e Levante

Suona Ron Carter, leggenda del jazz

Fine settimana davvero niente male sul fronte musica dal vivo. D'altronde, in piena «Milano Music Week» non poteva che essere così. Qualche dritta? Stasera Daniele Silvestri al Forum di Assago, seguito domani dalla cantautrice siciliana Levante; la due giorni (oggi e domani) da Base in via Bergognone del Linecheck Festival con ospiti di riguardo come il figlio del re dell'Afrobeat Fela Kuti, Sean, l'emergente del pop d'autore Giorgio Poi e la virtuosa del canto innuit, la canadese Tagaq; enza dimenticare i concerti di Paolo Jannacci e della cantante country folk inglese Yola, entrambi stasera, rispettivamente da Germi in via Cicco Simonetta e alla Santeria di viale Toscana.

Intrigano anche gli incontri a tu per tu con alcuni big della nostra musica: Terrazza Martini toccherà a Levante (oggi alle 18) e a Gianna Nannini (domani alle 15), mentre all'Apple Store di piazza Liberty ci sarà Tiziano ferro.

In realtà, l'evento con la E maiuscola avverà fuori dalla kermesse, e vedrà protagonista un'icona del contrabbasso jazz: Ron Carter. È lui l'ospite di lusso di un doppio concerto in programma proprio stasera (alle 21 e alle 23.30) al Blue Note di via Borsieri. Nonostante l'età, nel maggio scorso ha festeggiato il suo 82esimo compleanno (il musicista afroamericano è originario di Ferndale, due passi da Detroit, Michigan, ed è coetaneo di un altro grande leone del jazz come Archie Shepp, pochi giorni fa dal vivo sulle assi del Conservatorio durante JazzMi), non ne vuole sapere di ritirarsi. E fa bene, anche perché ancora oggi il suo impeccabile stile quando suona il contrabbasso - oggetto di studi accademici -, ha ben pochi uguali in circolazione. Al suo fianco, nella tappa milanese, Renee Rosnes al piano, Payton Crossley alla batteria e Jimmy Greene al sax. Tutti musicisti orgogliosamente fedeli, al pari di Carter, al verbo di Miles Davis post be-bop: pochi accordi, ma infinite possibilità di combinarli. Il riferimento a Davis, un eroe del jazz, sia per gli afroamericani sia per la più platea internazionale, non è casuale.

Dopo l'epopea di Kind of Blue, il capolavoro jazz che risale a 60 anni fa e alla cui incisione parteciparono anche John Coltrane e Bill Evans, Miles diede vita a un quintetto da favola con Herbie Hancock, Tony Williams, Wayne Shorter e, per l'appunto, Ron Carter, musicista all'avanguardia, attento alle novità, bravo a non perdere mai quello stile che lo ha reso una vera e propria icona del jazz.

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