Tangenti Expo: manager paghi un milione

«Un danno erariale quantificato in misura superiore a un milione di euro» nei confronti di Expo spa 2015: la Procura regionale della Corte dei conti lo contesta all'ex manager della società Angelo Paris. I magistrati contabili gli hanno notificato il primo atto di citazione.

Paris è stato arrestato nel 2014 e ha patteggiato una condanna in sede penale in relazione alla vicenda della gara d'appalto per le cosiddette «Architetture di servizio». In particolare ora sono contestati «il danno non patrimoniale all'immagine della società Expo 2015» e «il danno patrimoniale da tangente», entrambi addebitati a Paris che «all'epoca delle procedure di gara, oggetto di turbativa, rivestiva posizioni di rilievo primario nella gestione della società». Già lo scorso luglio, la Procura della Corte dei Conti aveva notificato allo stesso Paris e ad Antonio Acerbo, anche lui ex manager arrestato in un altro filone e che ha patteggiato, «atti di contestazione erariale per oltre cinque milioni di euro». L'ex manager, allora direttore pianificazione e acquisti di Expo, era appunto finito in manette l'8 maggio 2014 nell'inchiesta sulla cosiddetta «Cupola degli appalti», insieme, tra gli altri, all'ex parlamentare Dc Gianstefano Frigerio, l'ex Pci Primo Greganti e l'ex senatore del Pdl Luigi Grillo. Poco dopo l'arresto Paris aveva ammesso di aver turbato le gare d'appalto che gli venivano contestate e, in particolare, quella per le «Architetture di servizio». Poi il 27 novembre 2014, come gli altri arrestati, aveva patteggiato una pena di 2 anni, 6 mesi e 20 giorni con 100mila euro di risarcimento alla società Expo 2015.

Le indagini penali della Procura hanno fatto partire i paralleli procedimenti di responsabilità erariale dei magistrati contabili con l'ausilio del nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza. La gara truccata e contestata a Paris venne aggiudicata «al raggruppamento temporaneo di imprese (Rtc) Impresa di costruzione Maltauro Spa-Cefla Società cooperativa».

RC

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