Tutte le anime della città che cambia negli scatti degli "epigoni" di Basilico

In via Santa Marta esposte le fotografie di 46 autori selezionate dal Grin

Tutte le anime della città che cambia negli scatti degli "epigoni" di Basilico

Fotografate, fotografate: qualcosa resterà. Nel periodo storico che vede la produzione di immagini alla portata di tutti sembra facile come respirare. Ma selfie, gattini, tramonti e sorrisi non sono quasi mai «vere» fotografie, oltre a essere volatili per via del mezzo nel quale vengono ospitate. Puoi trovare in un cassetto la foto ingiallita di un trisavolo, fatta cent'anni fa, ma il compleanno del tuo bambino sarà ancora visibile in Rete tra venti o trent'anni? Potrai ancora goderti quel tuo tuffo in mare immortalato dalla tua ragazza? Rivedrai ancora il caro muso del tuo scodinzolante cagnetto? C'è da dubitarne, e professionisti come Settimio Benedusi, che propugna fotografie democratiche stampate su carta, corrono ai ripari. Sono appese sui muri, e stampate su carta, le immagini di 46 autori, conosciuti o giovani promesse, che raccontano Milano e il divenire di una città mutevole, sempre in corsa per superare se stessa. «Prima Visione. I fotografi a Milano», che inaugura il 24 gennaio (Spazio miFAC, via Santa Marta 18), presenta immagini selezionate dal Grin, Gruppo ricercatori iconografici, associazione di professionisti di cui è presidente Mariateresa Cerretelli. L'iniziativa ha una sua storia importante: è dal 2006 che il progetto espositivo ci regala uno sguardo sulla città. E ogni anno, a visitar la mostra, ci si sorprende di quanto possa essere vario il modo di vedere Milano, di «sfogliarne» le anime, coglierne i segreti. Piacerebbe ad Amilcare G. Ponchielli, scomparso e mai dimenticato photoeditor, al quale il Grin intesta un Premio annuale di fotografia, vedere come cambia l'approccio verso una città «fotogenica». Se qualche anno fa emergevano i disagi di una metropoli che si stava risvegliando da una lunga crisi, oggi il racconto è basato soprattutto sulle nuove architetture (e qui il nume tutelare di ogni fotografo resta Gabriele Basilico). I paesaggi urbani sono ben restituiti nelle immagini degli autori chiamati all'opera dalla Galleria Bel Vedere, da sempre attenta allo sviluppo di un'arte che documenta il presente per consegnarlo agli occhi del futuro. Non facciamo nomi di fotografi in mostra, per non far torto a nessuno. Le immagini sono tutte acquistabili, a diversi prezzi.

Resta gratuita la visita alla mostra, una cavalcata nella città, un giro di giostra in una metropoli amata e indagata, che non ha forse le maestose bellezze monumentali di altri campanili d'Italia, ma rappresenta lo scenario dove si sperimenta, si inventa, si sogna.

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