Avrebbe le ore contate il killer di Antonia Bianco, la 43enne uccisa la sera di lunedì 13 febbraio a San Giluliano Milanese in via Turati, per strada, con uno spillone conficcatole sotto il seno che ha causato la rottura di un ventricolo cardiaco e poi la morte. Ieri pomeriggio i carabinieri della compagnia di San Donato si sono incontrati in Procura a Milano con i pm Pietro Forno e Maria Vulpio che coordinano linchiesta sullomicidio per fare il punto della situazione. A detta dei militari non ci sono grandi novità investigative. Tuttavia i riflettori dellindagine continuano a restare puntati sul principale sospettato, un italiano 37enne residente proprio a San Giuliano, ex compagno della donna e padre del figlio più piccolo che ha 5 anni. Luomo - un incensurato che la Bianco nei mesi scorsi aveva denunciato per stalking - la sera dellomicidio ha incontrato la vittima proprio per strada a San Giuliano. Quando la donna però si è sentita male e ha chiamato lambulanza con il cellulare, lui non cera più. Prima di morire la Bianco ha fatto in tempo a pronunciare la frase «Mi ha picchiata ancora» poi non si è più ripresa.
Si deve alla tenacia dei carabinieri della compagnia di San Donato e alle insistenze della madre della vittima - una 70enne che vive a Milano, in zona Bovisa, con i tre nipoti, tutti figli di Antonia, che hanno 23, 12 e 5 anni - se la Procura ha concesso lautorizzazione allautopsia sul cadavere della 43enne quando i termini per farlo erano quasi scaduti.
«Non si tratta di una morte naturale » aveva ribattuto lanziana madre subito dopo la morte della figlia a chi le diceva che Antonia poteva essere morta per un infarto improvviso.
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