Vaccino, via da domenica Sala: "Non risolverà tutto"

Si comincia con oltre 1.600 dosi e con 65 siti di stoccaggio. Il sindaco: "Resteranno macerie"

Vaccino, via da domenica Sala: "Non risolverà tutto"

In Lombardia il piano vaccinale contro il Covid-19 è pronto. Il 27 dicembre mattina all'ospedale Niguarda arriveranno le prime 1.620 dosi del vaccino che saranno distribuite a Milano e nelle 11 province lombarde a cominciare dagli operatori sanitari. «Sono già stati individuati i 65 siti di stoccaggio dei vaccini sul territorio- spiegano in Regione- che sono stati attrezzati anche per conservare le provette a bassissime temperatura, e sono stati già individuati i punti dove accogliere i pazienti, anche negli ospedali».

Tutto pronto quindi per fronteggiare quella che il governatore Attilio Fontana ha definito nei giorni scorsi la «battaglia decisiva» che non sarà comunque una battaglia veloce. «Milano è stata scossa, nel profondo ma ha retto anche se la lotta sarà lunga- ha confermato il sindaco Giuseppe Sala nel suo messaggio di Natale- Chiedo ai milanesi di continuare a moltiplicare gli sforzi perchè arriverà il vaccino, è vero, ma questa tanto attesa puntura non risolverà da sola tutti i problemi. Non ci sono le macerie visibili del dopoguerra e la nostra città riprenderà non appena possibile buona parte della sua vita. Ma noi dobbiamo essere coscienti delle tante macerie economiche, psicologiche e sanitarie che questo virus lascerà dietro di sé. Se mi vaccinerò? Non vedo l'ora...».

Dopo il Vax day del 27 scatterà una vera e propria operazione a tappeto per una graduale vaccinazione di tutta la popolazione lombarda a cominciare dai primi giorni di gennaio, verosimilmente dal 4 che coinvolgerà inizialmente gli operatori sanitari. E tra i primi a presentarsi ci sarà il l'infettivologo del Sacco Massimo Galli: «E un giorno storico- spiega il professore- l'inizio di una grande campagna alla quale spero aderisca il più gran numero di cittadini». Le lettere di convocazione e di adesione alla campagna vaccinale sono partite da giorni anche se non mancano le polemiche e i dubbi sulla sicurezza di un farmaco per molti messo in commercio anticipando i tempi. Ma Galli taglia corto: «I rischi associati a questo vaccino non sono certo tali da farci rinunciare a questa opportunità di vincere la battaglia contro la malattia- spiega- E l'unica opportunità che abbiamo per cercare di tornare a una certa normalità del nostro vivere comune».

Preoccupa intanto la «variante inglese» anche se , come assicura la Regione, gli ospedali lombardi già sarebbero preparati a curarla. Le Ats procederanno in questi giorni a contattare per effettuare il tampone ai 1.500 cittadini che hanno dichiarato di essere stati in Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord a partire dal 6 dicembre scorso. Troppo presto, dunque, per abbassare la guardia, perché il contagio in Lombardia, pur avendo rallentato, morde ancora: ieri, a fronte di 31.939 tamponi effettuati, sono stati 2.278 i nuovi contagi con un rapporto del 7,1 per cento e con 92 persone decedute.

Calano i ricoverati in terapia intensiva (21 meno di due giorni fa) ma per la prima volta da quando è iniziato il trend di discesa tornano a salire i ricoveri nei reparti Covid, che ieri sono stati 58 più. Sono invece 2.356 i pazienti guariti o dimessi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica